Partite Iva? Meglio controllare la PEC

Partite Iva ?

Meglio fare attenzione alla PEC. Come spiega Pmi.it, sono cambiate le norme in materia di riscossione dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 159/2015 («Misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione»). Nel caso di imprese individuali o costituite in forma societaria e professionisti iscritti in albi o elenchi, le cartelle di pagamento saranno notificate soltanto attraverso l’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) (reperito dai concessionari anche tramite consultazione dell’indice nazionale INI-PEC, ndr).

PARTITE IVA PEC: CAMBIANO LE NORME SULLA RISCOSSIONE –

E se l’indirizzo Pec risulta non valido o inattivo? Questo è quanto spiega il sito:

«La notificazione avverrà mediante deposito dell’atto presso gli uffici della Camera di Commercio competente per territorio con pubblicazione del relativo avviso sul suo sito informatico istituzionale. Il destinatario riceverà quindi una classica raccomandata con avviso di ricevimento, ma l’ente di riscossione non è chiamato ad effettuare alcun altro adempimento»

PARTITE IVA PEC: LE NUOVE NORME –

Tradotto, per professionisti, Partite IVA, imprenditori e per tutti i soggetti per i quali la legge prevede l’obbligo della Pec, sarà opportuno controllare in modo costante la propria casella PEC.

 (Photocredit: Immagine d’archivio/Getty Images)

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