Roma Vigili Urbani, si riapre il dramma Capodanno

Riaprire la partita del salario accessorio, sulla quale l’ex sindaco Ignazio Marino ha portato avanti una battaglia importante e controversa, caratterizzata anche dall’emissione di una contrattualizzazione unilaterale che ha portato all’agitazione di tutto il personale; fra cui, lo ricordiamo, anche la Polizia di Roma Capitale che è inquadrata, dal punto di vista contrattuale, fra i dipendenti capitolini. E proprio “i pizzardoni” sono sotto l’attenzione del commissario prefettizio romano Francesco Paolo Tronca che sta cercando di recuperare i volontari per garantire i turni della notte di San Silvestro.

ROMA, SI RIAPRE IL DRAMMA DI CAPODANNO: MANCANO I VIGILI PER GLI STRAORDINARI

Non si dimenticano gli eventi dell’ultimo anno, l’astensione collettiva e incontrollata della Polizia Locale che portò ad una inchiesta disciplinare a carico dei caschi bianchi capitolini; un esito che, quest’anno, si cerca di evitare: anche se, a quanto sembra, per ora il traguardo è lontano: su seimila effettivi, solo cento agenti, per ora, hanno dato la disponibilità agi straordinari di Capodanno.

Non bastasse la disastrosa situazione del trasporto pubblico locale e i cantieri ancora tutti da avviare, la macchina organizzativa del Giubileo rischia un nuovo colpo, letale, a meno di un mese dall’apertura della Porta Santa. Mentre il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca cerca di riallacciare il dialogo sulla riforma del salario accessorio dei dipendenti comunali, i vigili urbani minacciano lo stop agli straordinari, che renderebbe quasi impossibile affrontare efficacemente i grandi eventi dei prossimi mesi.  Per l’Anno Santo «si chiede alla polizia municipale il massimo, ma a questo deve corrispondere un trattamento economico commisurato secondo legge, altrimenti i problemi sono inevitabili – Giancarlo Cosentino (rappresentante sindacale della Cisl e coordinatore Rsu) – E infatti pare che alla richiesta del comando del corpo di dare preventiva adesione agli straordinari per il Giubileo, abbia aderito nemmeno un centinaio di persone, su seimila dipendenti complessivi». La coperta, insomma, «è cortissima: la polizia locale non riesce già a svolgere i suoi compiti primari figuriamoci quelli aggiuntivi – attacca Cosentino – La nostra attività è paralizzata. A questo si aggiunge la questione ancora irrisolta del salario accessorio».

Proprio il salario accessorio è il tema più sentito dai dipendenti del Campidoglio, che lamentano la perdita di potere d’acquisto proprio in seguito all’atto unilaterale del Campidoglio.

 

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E’ questa partita che il commissario Tronca sta cercando di riaprire.

Tronca ha già capito l’aria che tira, e tenta una difficile mediazione in vista dell’8 dicembre, riaprendo di fatto la discussione sul salario accessorio. Ieri ha incontrato i sindacati a cui si è proposto come «mediatore sociale per coniugare gli interessi della cittadinanza e dei lavoratori pubblici di Roma Capitale». Il commissario ha chiesto alle organizzazioni sindacali di fargli pervenire entro venerdì le loro priorità, per far partire i tavoli di concertazione già da lunedì. Tronca ha incontrato per la prima volta in Campidoglio anche l’ex sindaco Ignazio Marino, per completare lo scambio di consegne, ma ha annunciato un elemento di discontinuità forte con la governance del chirurgo dem: «Tra le deleghe che affiderò non troverete quella alla legalità (affidata da Marino ad Alfonso Sabella dopo l’esplosione di Mafia Capitale, ndr). La legalità deve essere diffusa, legalità sono io, legalità siamo tutti noi», ha detto il commissario ai sindacalisti. Ottenendo una prima apertura di credito: «Abbiamo visto manifestazioni di disponibilità da parte di Tronca, di volontà di risolvere i problemi del personale – sottolinea Natale Di Cola (Cgil) – Le buone intenzioni ci sono, giudicheremo i fatti».

I sindacati non sembrano impensieriti dall’idea di andare a minacciare “l’ordinato decorso” del Giubileo.

«Vorrei sapere a febbraio quando saranno esposte le spoglie di Padre Pio, con milioni di persone in arrivo, come si organizzeranno: il rischio è la paralisi della città bloccata dal traffico», dice Franco Cirulli della Uil. «Ci era stato detto dal comando che ci sarebbe stato presentato un progetto per il Giubileo ma ancora non ci è arrivato nulla», aggiunge Emiliano Scipioni della Cgil. Il problema è che scegliendo il muro contro muro, in una situazione di forte tensione, la categoria rischia indirettamente di sabotare il Giubileo, creando un incalcolabile danno d’immagine alla Città eterna e forti disagi quotidiani per i romani.

 

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