Moto Gp Valencia, Jorge Lorenzo: “Marquez e Pedrosa bravi perché il titolo rimanesse in Spagna”

08/11/2015 di Boris Sollazzo

JORGE LORENZO CAMPIONE DEL MONDO –

Ai microfoni di Sky si consuma, forse, una delle peggiori pagine di sport che ricordiamo. Ovvero quella di un campione del mondo che ammette di aver avuto l’aiuto di avversari connazionali. Se Valentino Rossi sospetta il biscottone, Jorge Lorenzo lo conferma.

Ecco le parole dello spagnolo.

Sulla gara

La parte più difficile dalla gara è stato vedere Pedrosa avvicinarsi moltissimo. Pensavo che avrei corso il rischio di finire terzo e perdere il Mondiale, però alla fine, loro sicuramente capendo che mi giocavo moltissimo, magari in un altro tipo di gara loro potevano rischiare di più e sorpassarmi. Invece sono stati molto bravi perché il titolo rimanesse in Spagna (…) Provo sempre a essere sincero, la verità è che ho fatto una gara in cui ho dato il massimo sempre, però sinceramente oggi le Honda, era molto difficile mantenere sempre la concentrazione e stare davanti a loro. Loro sono spagnoli come me e sapevano quello che mi giocavo, questo mi ha beneficiato perché magari senza quel piccolo aiuto, magari Valentino che ha fatto una grande gara rimontando dall’ultimo al quarto posto, poteva vincere il Campionato. Allora questo titolo è mio, è nostro, ma anche della Spagna.

Vuoi dire che gli spagnoli sono stati rispettosi nei tuoi confronti nel non darti fastidio?

Non lo so, non ho visto la gara da fuori, però penso sia stato così. Ed è stato molto difficile perché la mia gomma dietro era distrutta nel lato destro ed era molto difficile mantenermi sopra la moto negli ultimi giri.

Il piccolo aiuto di cui parli te l’ha dato Marquez, non Pedrosa. Hai avuto paura quando si è avvicinato alla fine?

Ho avuto paura perché non vedevo quanti giri mancavano alla fine e finalmente ho passato l’ultima curva e ho visto la bandiera a scacchi.

Ti aspettavi un attacco di Marquez negli ultimi giri?

Sinceramente ho tirato tutta la gara, dalla prima curva all’ultima. Non vedevo molto nella lavagna e nemmeno i giri che mancavano. Ho spinto al massimo, ho visto qualche volta la distanza che avevo da Marquez e da Pedrosa, però poco, molto poco.

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