Messina, mercato nero dell’acqua: “20 litri a 30 euro”

A Messina la situazione è sempre più surreale. L’acquedotto, da poco riparato, è stato ancora una volta travolto da una frana e la città è di nuovo senz’acqua. Luciano Gulli, cronista de Il Gioranle, ha raccolto le voci dei messinesi svelando anche un tragico retroscena: “I borsaneristi nei giorni scorsi vendevano bidoni d’acqua da venti litri a trenta euro l’uno e ora tornano a sfregarsi le mani”.

CONTESTAZIONI AL SINDACO –

«Quando l’emergenza finirà, e l’acqua sarà tornata a sgorgare stabilmente dai rubinetti, come dovrebbe essere la norma a nord di Tangeri, di questo nostro sindaco resterà solo la maglietta che i messinesi gli hanno dedicato, per corbellarlo. “Free Bidet” dice la scritta, parafrasando le sue “Free Tibet” e le “No Ponte” con cui il nostro sindaco alternativo si è pavoneggiato per anni. Ma dentro la maglietta, come nelle vignette di Forattini che raffigurava il ministro Goria senza dargli un volto, se si ricorda, non c’è nessuno. Perché questo è il sindaco di Messina Renato Accorinti: un Nessuno».

Lo racconta ai microfoni di Gulli Roberto Carnevale, funzionario di banca.

«Nei giorni scorsi il Prefetto ha avocato a sé tutti i poteri perché si è reso conto che il sindaco Accorinti non era all’altezza», continua Carnevale. «Come si può definire uno così? Bisognerebbe dire ciò che lei non può scrivere, perciò diciamo così: un personaggio imbarazzante».

LE AUTORITÀ

«Dov’era il 30 ottobre, in piena emergenza, il signor sindaco?» si chiede Pepa Zappardino, insegnante. «Era a Torino, al congresso dell’Anci. Ma dico: non poteva mandare un telegramma a Fassino, e dirgli che a Messina c’era un problemino? Sono arrabbiata perché sono convinta, e con me tutte le persone che conosco, che le cosiddette autorità hanno sottovalutato la situazione, mettendoci alla berlina di fronte a tutta l’Italia».

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