Vatileaks II, il Papa: «Amareggiato». Chaouqui: «Non sono un corvo»

Ha fatto molto discutere l’arresto di due persone nell’ambito dell’inchiesta Vatileaks II, relativa alla fuga di notizie e di documenti riservati da ambienti vicini al Papa, e finiti su due libri di prossima uscita (a cura di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi). A finire in manette monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, ex segretario della Commissione, e a un membro di essa, la pierre italiana Francesca Chaouqui. E nel day after i dubbi sono molteplici: perché lo hanno fatto? Chi li ha fatti arrivare sin lì?

«Ho appena visto il Papa. Sue parole andiamo avanti con serenità e determinazione». ha scritto il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Giovanni Becciu sul suo account Twitter. Non solo: il Pontefice ha avuto un colloquio con il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino. «Abbiamo parlato di altro e non di questo, ma il Papa non mi è sembrato particolarmente amareggiato», ha riferito oggi il presule ai microfoni di TV2000

I DUBBI E LE CERTEZZE

Un retroscena di Repubblica racconta oggi qualcosa in più. Intanto da ambienti vaticani arriva un “suggerimento”

«chi ha diffuso le carte che poi, a quanto si sa, sono diventate oggetto anche dei due libri di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, l’ha fatto evidentemente per ambizione personale o, forse, per vendicarsi per una carriera mancata».

Segno che forse si sa qualcosa in più rispetto a quanto trapelato dai comunicati. Lo stesso Papa ha probabilmente dato qualche indizio durante le sue omelie

«Nella sua predicazione in questi tre anni di pontificato non a caso è stata ripetuta con insistenza una denuncia più di altre, quella del carrierismo ecclesiastico. Non è un mistero per nessuno che qualche frizioni si sia creata quando Francesco dovette nominare il segretario della nuova segreteria per l’economia. Un posto di prestigio a cui senz’altro Vallejo Balda ambiva ».

Ma basta questo a spingere a tradire?

Era il febbraio del 2014 quando il cardinale australiano George Pell disse al Sole 24 Ore di essere intenzionato a far diventare Vallejo Balda segretario della nuova segreteria per l’economia. A sorpresa, tuttavia, il Papa gli preferì uno dei suoi segretari particolari, monsignor Alfred Xuereb. Qui qualcosa si ruppe nei rapporti fra Pell e Vallejo e, più in generale, nei rapporti fra Vallejo e il mondo delle finanze vaticane

Insomma, il monsignore ci teneva a essere protagonista, e lo dimostrò in altre occasioni (proprio insieme alla Chaouqui)

Molto, a loro sfavore, ha giocato l’organizzazione di un party sulla terrazza della Prefettura degli Affari economici in via della Conciliazione con lo scopo di offrire a personalità politiche e del jet set italiano ed estero la possibilità di assistere da una postazione privilegiata alle canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. Era il 15 aprile 2014. Su quella terrazza Chaouqui faceva gli onori di casa e Vallejo Balda distribuiva ai presenti la comunione in un bicchiere di cristallo.

Ma finirà qui questa inchiesta? Forse no: all’epoca di Vatileaks I l’inchiesta andò molto oltre il famoso “corvo”. Così oggi si indaga ancora per capire quando a fondo negli ambienti vaticani vadano cercati i corvi di oggi, interessati quanto più possibile a intralciare il lavoro di Francesco. Non a caso oggi alla Chaouqui viene attribuito un sibillino virgolettato, sempre su Repubblica

«Collaborerò con la gendarmeria vaticana per far emergere la verità. Collaborare non significa autoaccusarsi: sono estranea da tutto », si limita a far sapere attraverso il suo avvocato Giulia Bongiorno

E su Facebook si difende così

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