La relazione con tutti i nomi di Mafia Capitale sarà desecretata?

La relazione prefettizia sul Comune di Roma, quella in cui sono contenuti i nomi dei 101 fra funzionari e dirigenti che sarebbero stati “avvicinati” da Mafia Capitale, è arrivata alla Procura di Roma; il rappresentante del Pubblico Ministero Giuseppe Pignatone l’ha chiesta e ottenuta da Franco Gabrielli, ed è arrivata in Procura: ma non potrà essere depositata agli atti del maxiprocesso che inizia giovedì 5 novembre nell’Aula Vittorio Occorsio di Piazzale Clodio se le autorità competenti non acconsentiranno alla desecretazione.

LA RELAZIONE CON TUTTI I NOMI DI MAFIA CAPITALE SARA’ DESECRETATA?

Nel documento, redatto dalla commissione prefettizia d’accesso agli atti del Comune di Roma guidata dal rappresentante del governo Marilisa Magno, è contenuto uno spaccato di tutti i nomi, dal centrosinistra al centrodestra, dai politici ai non politici, che sono entrati in contatto col sistema del Mondo di Mezzo, guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, e che estendeva i suoi tentacoli fino in Campidoglio. La relazione è stata consegnata al consiglio dei Ministri lo scorso agosto, ed è stata la base dei provvedimenti che il Consiglio dei Ministri ha deciso alla fine dell’estate.

 Oltre agli indagati, da Mirko Coratti a Luca Odevaine, l’elenco con schede allegate cita l’ex vicesindaco Luigi Nieri (al quale i prefetti non avevano risparmiato giudizi politicamente pesanti) ma c’è anche l’ex segretario del Pd romano Lionello Cosentino. C’è Erica Battaglia, presidente dem della commissione Affari sociali, alla quale Buzzi ha versato un contributo elettorale di 5mila euro. Sveva Belviso, vicesindaco di Alemanno ora a capo di una nuova formazione politica. Tra le file del centrosinistra spiccano Mattia Stella, ex responsabile dell’attuazione del programma nella segreteria Marino, e Micaela Campana, deputata Pd e compagna di Daniele Ozzimo (ex assessore alla Casa accusato di corruzione). Tra quelle di destra, il consigliere Pdl Alessandro Cochi e Stefano Andrini, ex ultrà con un passato da picchiatore, a lungo ai vertici di Ama Servizi su nomina di Alemanno. La lista giovedì girerà tra le mani di tutti i ministri presenti

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Un documento esplosivo, che però non può essere depositato pubblicamente agli atti se non viene desecretato, almeno parzialmente. La Procura ha chiesto alla Prefettura proprio questo adempimento.

Trattandosi di un atto secretato, una sua eventuale inclusione nel processo, che comincerà il 5 novembre prossimo, è legato alla sua declassazione da parte delle autorità competenti e così il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ha chiesto la desecretazione, anche parziale del documento. La risposta del prefetto dovrebbe arrivare nel giro di un paio di giorni.

In ogni caso la lista dei nomi inclusi nella relazione dovrebbe rimanere segreta, perché a molte di queste persone non sono contestati reati. Anche sul fronte politico sono in molti a chiedere che il Governo desecreti gli atti della relazione prefettizia; primo fra tutti il senatore Stefano Esposito, assessore ai Trasporti nell’ultima giunta di Ignazio Marino, e l’ex assessore alla legalità Alfonso Sabella.

 

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