Francesco Rutelli: “Ignazio Marino ha fatto molti errori; io non mi candido”

Ne era convinto da tempo, Francesco Rutelli: l’esperienza di Ignazio Marino a Roma non andava. Il sindaco di Roma, defenestrato dalle dimissioni contestuali di 26 consiglieri dell’Assemblea Capitolina, aveva inanellato una serie di errori nella gestione della città che ne rendevano impossibile la permanenza a Palazzo Senatorio. Ora per Roma, dice l’ex sindaco, serve “una squadra”: di cui non farà parte perché, come ha più volte detto, lui dalla partita romana è fuori a livello personale. Sarà molto impegnato, invece, sui temi concreti utili alla Capitale.

L’ex sindaco viene intervistato da Annalisa Cuzzocrea su Repubblica.

«Capisco che adesso si cerchi di politicizzare la vicenda, che Marino voglia coagulare intorno a sé un fronte anti- Renzi, ma stiamo parlando di una città in cui fallivano gli appalti per comprare gli autobus, in cui la “monnezza” per essere trattata viene portata a 800 chilometri, dove la mancata manutenzione della metropolitana fa cadere un pezzo di soffitto al giorno, l’auditorium è stato sei mesi senza un direttore, cento case popolari sono rimaste vuote perché il comune non ha fatto le graduatorie e al primo appalto del giubileo sono arrivati gli arresti. Devo continuare? ».

Non la colpisce però un partito che butta giù il suo sindaco?
«La soluzione alla vicenda Marino col suo candore l’ha data papa Francesco: mentre la politica aspettava un miracolo, il Papa laicamente ha detto al mondo che non sarebbe arrivato».
Un’ingerenza?
«Parliamo di una città che negli ultimi 28 mesi ha cambiato 20 assessori tra dimessi, mandati via o arrestati. Non si può dire che Francesco sia diplomatico o segua il protocollo, ma ha detto la verità».
Non mi dirà che il Pd non ha colpe?
«Ha tentato l’impossibile, ha provato a fare scudo a un sindaco eletto, gli ha affiancato parlamentari, prefetti, magistrati. Ma come si fa a stare in vacanza quando c’è un consiglio dei ministri interamente dedicato a Roma, per il giubileo e per la mafia a Ostia?».

Ora bisogna accelerare, con la gestione prefettizia verso il Giubileo.

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Stop ai cantieri, dice Rutelli: è meglio una saggia gestione dell’esistente.

In questa situazione cosa può fare un commissario?
«Il commissario prefettizio deve avere accanto una supersquadra di esperti, con sensibilità politica, per mettere mano alle macerie dell’amministrazione e riorganizzare ogni ufficio, in particolare dove si è aperta la strada a mafia capitale. Gabrielli invece potrà pensare al Giubileo».
Come?
«Non c’è più tempo per i cantieri, creerebbero più caos che benefici. Servono decoro, manutenzione ordinaria e organizzazione logistica. Gabrielli potrà avere più poteri e risorse dal governo con un decreto ad hoc».

Per quanto riguarda il suo coinvolgimento personale, Francesco Rutelli torna a chiamarsi fuori dalla corsa in prima persona: l’ex sindaco sta organizzando, invece, un gruppo di persone che riflettano sui temi concreti per l’amministrazione della città.

Resta la politica: chi vede come candidato sindaco?
«Non credo ai demiurghi, ai salvatori della patria. Se oggi arrivassero Pericle o Augusto non potrebbero fare nulla: ci vuole una grande squadra. Il sindaco che si presenta e dice “ci penso io” ci prende in giro. A Roma servono cento persone competenti, vincerà chi si presenterà con quelle».
Torna in campo?
«Mi fermano per strada, mi dicono “France’, che se pò fa’? Torni?”, e io rispondo “No grazie”. Ho già sbagliato ad accettare nel 2008. Ora però servono strategie per il futuro della città, progetti concreti per ricominciare a camminare, riforme profonde del bilancio e delle aziende. Dopo il successo di Expo, l’orgoglio della Capitale passa per il Giubileo, poi per una rinascita economica e civica ».
Il programma di una lista Rutelli?
«Nessuna lista, un sostegno disinteressato. Il 28 novembre dalle 10 alle 17 organizziamo una giornata al centro congressi di via Alibert, a piazza di Spagna, aperta a centinaia di persone che già si sono fatte vive, pronte a dare una mano ».
Di chi si tratta?
«Professionisti, imprenditori, associazioni di volontariato, comitati di quartiere, persone del Pd ma non solo. Vogliamo mettere al servizio della città sei grandi proposte programmatiche concrete e far emergere persone competenti e nuove energie».

Copertina: AnsaFoto

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