Chi è la 17enne che ha ucciso la mamma perché le aveva tolto il pc

Ieri ha destato molto scalpore la notizia da Melito Porto Salvo, dove una ragazzina di 17 anni era stata arrestata per l’omicidio della madre, avvenuto durante la notte e motivato dal fatto che la donna aveva punito la ragazzina per i voti bassi a scuola e le intemperanze, togliendole i social per qualche tempo

CHI E’ LA RAGAZZINA

Il Corriere della Sera si è concentrato sulla figura di questa ragazza, che ha ucciso la madre come se fosse un’esecuzione mafiosa

Un po’ punk, un po’ manga, un po’ emo. I capelli erano celesti ma anche viola o rossi, le unghie smaltate di nero, la sua passione i videogiochi giapponesi, il suo mantra: «Social, solitudine e cuffiette». Giulia (nome di fantasia) viveva così e andava fiera del look da harajuku girl , stravagante e asociale.

Viveva, perché da maggio la ragazza era cambiata. Tornata a scuola con un look diverso, un nuovo impegno e persino un fidanzato. Cosa era successo nel frattempo? Sua mamma era stata uccisa nel sonno con un colpo di pistola alla nuca. Da lei, dicono adesso gli inquirenti.

«La signora era molto arrabbiata con lei perché stava sempre al computer e al cellulare. La ragazza aveva preso a detestarla», dice un investigatore. Giulia era già ripetente e quello sarebbe stato un nuovo fallimento. «Ha così meditato ed eseguito il delitto. Ha atteso l’assenza del padre, la notte». Ma lei non è una professionista del crimine e ha lasciato tracce ovunque, perfino sulla pistola. Messa alle strette si è contraddetta e la sua versione dei fatti è diventata traballante. Dopo il delitto è sembrata imperturbabile. Si è trasferita con il padre a casa dei nonni dove è iniziata una trasformazione, aiutata da uno psicologo.

E come sempre in questi casi, il genitore che rimane si trova anche a dover combattere il terribile incubo di dover sospettare che l’unico caro rimasto sia in realtà un mostro

Anche il padre ha il profilo Fb. E pure lui ha smesso di scrivere quando la moglie è stata uccisa. Lì è iniziato il suo calvario di genitore che vede l’unica figlia sospettata di aver commesso il delitto della donna che amava. Per il giudice che ha disposto l’arresto l’accusa è pesante: Giulia avrebbe pianificato tutto. Quella notte, quando ha sparato, ha agito con «lucida freddezza». La stessa freddezza che i carabinieri hanno visto ieri quando si sono presentati a casa dei nonni: «Devi venire con noi». Giulia non ha detto nulla, li ha seguiti e ha salutato il padre, rimasto solo con il suo dolore.

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