Perché Michele Serra non ha mai rifatto “Cuore”

Oggi su Repubblica Michele Serra introduce una webserie satirica – “Non c’è problema” prodotta da Repubblica e Cattleya – e nel farlo non può non ricordare una delle sue esperienze più amate e conosciute, quella di Cuore. Lo fa spiegando perché non è mai stato riproposto al pubblico e dando anche una lezione di satira. Ecco cosa dice Michele Serra

Quando qualcuno mi chiede “perché non c’è più un giornale come Cuore ”, o peggio “perché non rifate Cuore ?”, rispondo che rifarlo, oltre che patetico, sarebbe impossibile. Perché di satira ce n’è ancora molta, ma è altrove. Non nasce e non vive più in quella stretta dipendenza dalla politica e dal giornalismo che ha ispirato, e fatto campare, generazioni di autori. La satira, fino a vent’anni fa, era quasi tutta concentrata nelle librerie e nelle edicole. Soprattutto quella che in televisione ( la televisione generalista di allora) non poteva trovare accoglienza. O che nel cinema era spesso schiacciata dalla grevità della commedia ridanciana. Abitava nelle mazzette dei quotidiani e dei settimanali. Viveva al tempo stesso in simbiosi e in contrapposizione con quella cultura politica che appassionava la quasi totalità degli italiani: nove su dieci andavano a votare. Ora quattro su dieci non ci vanno più; e anche per quelli che ci vanno, l’appartenenza politica è molto meno determinante. Anzi, non è neanche un’appartenenza. Lo spirito comico e l’intenzione satirica hanno dunque dovuto spostarsi. In tutti i sensi. Mettersi in viaggio, cercare i bersagli altrove e il pubblico altrove, sperimentare situazioni e linguaggi diversi, veicoli diversi. Per cercare segni inediti, idee in movimento, ci si deve buttare nel mare magnum del web. Con il rischio di affogarci per quanto è vasto.

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