Ciro Esposito, l’avvocato Angelo Pisani: «La legittima difesa non regge. E De Santis aveva dei complici»

28/10/2015 di Boris Sollazzo

L’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito, è intervenuto oggi pomeriggio sulle frequenze di Tele Radio Più 90.7 nel corso di Factotum, programma condotto da Boris Sollazzo e Giordano Giusti, nel giorno del primo dibattimento del processo per la morte del tifoso napoletano.

antonella leardi mamma di ciro esposito 3LEGGI ANCHE: ANGELO PISANI, LA PERIZIA DEL RACIS E’ INAMMISSIBILE

È un fiume in piena, è in treno ed è reduce dalla prima giornata del processo contro Daniele “Gastone” De Santis in Corte d’Assise, tenutosi nell’aula bunker di Rebibbia. «Oggi è iniziato il processo, abbiamo sentito i primi teste indicati dal pubblico ministero ed è stato illustrato lo stato delle indagini. Abbiamo visto i video, abbiamo rivisto le fasi dell’uccisione di Ciro Esposito, gli spari, la fuga dei tifosi e abbiamo risentito i poliziotti organizzare tutto ciò che precedeva la partita. Siamo soddisfatti: è uscito un quadro in cui è stata delineata la personalità del De Santis come un pericoloso tifoso romanista che doveva essere attenzionato ed è anche emersa una circostanza molto grave a mio avviso, ossia la completa assenza delle forze dell’ordine e dei soccorsi sul luogo del delitto. La necessità è quella di fare giustizia, di appurare la verità». Segnano, le frasi del legale, una precisa volontà di coinvolgere, nell’assassinio, anche la negligenza dello Stato. Senza dimenticare Gastone, ovviamente. «De Santis? È un criminale che ha confessato di aver sparato, un assassino reo confesso che deve essere punito con il massimo della pena per quanto male ha fatto alla famiglia Esposito, allo sport e a tutti gli italiani. Dobbiamo inoltre accertare le responsabilità istituzionali e quali sono anche le responsabilità degli altri eventuali complici del De Santis». E rivela che Antonella Leardi, alla visione di un video inedito di quei momenti in cui il figlio veniva colpito a morte, si è commossa, ha avuto un mancamento, e ha dovuto lasciare l’aula. E dopo questa premessa ha risposto a diverse domande sulla prima giornata del processo.

Cosa pensa della tesi difensiva della legittima difesa?
È un autogol, c’è molta contraddizione. Quale azione si può fare in dieci secondi per meritare di essere sparato? Dieci secondi occorrono solo per superare il guardrail, attraversare la strada e raggiungere il De Santis. È la prova provata che Ciro Esposito in quei dieci secondi non ha potuto compiere nessuna azione se non quella di ricevere pallottole

Nel video l’identificazione di Ciro si basa su uno zainetto, analogo a quello di Ciro. Lo avete riconosciuto?
E’ evidente che si tratta di Ciro, lo zainetto arancione è il suo. Cercava di andare incontro ad altre persone che chiedevano aiuto, fosse stato un rissoso non si sarebbe avvicinato con lo zaino sulle spalle e il giubbotto, avrebbe avuto tutt’altro atteggiamento. Questo la dice lunga sullo spirito eroico di questo ragazzo che va incontro purtroppo alla morte per portare aiuto a delle persone in difficoltà assalite con bombe carte e fumogeni da un personaggio che poi addirittura era armato di pistola e ha sparato senza pietà.

Inoltre ci sarebbero altre tre persone che sarebbero state processate dagli ultras e che non sarebbero state assicurate alla legge.
Ci sono complici di De Santis, l’abbiamo sempre saputo e ci sarà un procedimento a parte. Al di là di questo il tifo romano per il 99% è fatto da persone per bene, da tifosi veri che hanno preso le distanze da questi atti di violenza.

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