La mozione di sfiducia M5S per Ignazio Marino è «irricevibile»

La mozione di sfiducia per Ignazio Marino presentata dal Movimento 5 stelle è irricevibile. Ad affermarlo è la presidente dell’assemblea capitolina Valeria Baglio. «In relazione alle notizie diffuse dalle agenzie – spiegano dall’Assemblea Capitolina – si ribadisce quanto già comunicato allo stesso gruppo il 21 luglio scorso con una nota ufficiale della Presidenza. Secondo il comma 1 dell’articolo 42 del Regolamento del Consiglio Comunale la mozione di sfiducia deve essere sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri». Ci vogliono 19 consiglieri nel caso dell’assemblea romana. «La mozione, – prosegue la nota – depositata il 18 giugno 2015 dai soli consiglieri del gruppo Movimento 5 Stelle De Vito, Frongia, Raggi e Stefàno, pertanto non poteva essere esaminata ed era da considerarsi irricevibile».

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M5S MOZIONE SFIDUCIA MARINO IRRICEVIBILE: DE VITO, IL PD E CASALEGGIO CHE FRENA

– «Se Marino dovesse rimangiarsi la parola data e presentarsi in Aula, noi voteremo la sfiducia. Siamo pronti anche a fare una mozione congiunta con il Partito democratico. Noi siamo in 4 e siamo pronti alla sfiducia in Aula. Da Marino totale continuità con le politiche di Alemanno», aveva garantito il consigliere grillino De Vito, qualche giorno fa, ad Agorà su Rai3. Eppure, nonostante le affermazioni dell’ex candidato sindaco dei 5 stelle poche ore fa Gianroberto Casaleggio, in visita a Roma, ha ribadito che deciderà il Movimento se votare o no la sfiducia con il Pd. Linea ribadita in queste ore anche da Roberta Lombardi che ha invitato il Pd a sostenere la mozione pentastellata. Cosa ora divenuta impossibile e che, in base ai regolamenti sostenuti da Baglio, era impossibile anche prima dei proclami.

M5S mozione sfiducia Marino

«I consiglieri – ha commentato Casaleggio – sono comunque espressione del Movimento. L’idea è  quella di vincere le prossime elezioni. Marino è un sindaco dimissionario, la nostra intenzione indipendentemente da quello che farà Marino, è di vincere le prossime elezioni». Il guru è sceso da Milano per fare il punto della situazione con il direttorio. Davanti ai cronisti a Montecitorio ha anticipato che presto il Movimento presenterà una squadra di governo per Roma così come «sta accadendo a Bologna». Poche persone però sapevano dell’incontro del guru con qualche deputato nella Capitale. A parte qualche dichiarazione sull’Italicum («che va cambiato») Casaleggio ha evitato ulteriori commenti sulla attuale situazione in Campidoglio. Ora, davanti al no della presidenza capitolina, il Movimento è in un vicolo cieco. Sostenere o no una sfiducia che, se presentata, sarà confezionata interamente da Largo del Nazareno?
 

(in copertina foto ANSA/ANGELO CARCONI)

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