Spectre 007: Daniel Craig nel solco della tradizione – RECENSIONE

007 SPECTRE –

Sam Mendes aveva datto tutto con Skyfall, forse. Lui e Craig, si dice (anzi Sam l’ha spifferato davvero), volevano mollare arrivati alla vetta più alta. Ecco perché Spectre ha il suo marchio, visivamente, ma viaggia su una classicità rivista e corretta, con una punta di “gombloddo” che nelle storie di spie non possono mancare e figuriamoci se possiamo farne a meno quando c’è di mezzo James Bond.

spectre 007 recensione
Photocredit: www.warnerbros.it

007 SPECTRE, LA TRAMA –

James è a Città del Messico. James tira giù un paio di isolati. James si butta in un elicottero. James fa a botte fortissimo. James sta per uccidere migliaia di persone accorse al carnevale perché l’elivolo va in picchiata e un pochino è pure colpa sua. Fortuna che Bond sa sempre cosa fare. E come farlo facendo perdere a Sua Maestà sterline, tranquillità e pure un po’ di reputazione. Inizia così il 24imo film della saga dell’agente segreto con licenza di uccidere, e infatti ne fa fuori parecchi già prima dei titoli di testa. Poi prosegue alla Mission Impossible ultima maniera: Bond non è più nel Sistema, è un uomo solo, deve salvare il mondo avendo contro pure i suoi. E in questo viaggio che lo porterà a Roma (da Monica Bellucci), in Austria (da Lea Seydoux) e fino a Tangeri per poi tornare a Londra scoprirà diverse cose, anche del suo passato. Grazie alla Spectre, organizzazione segreta che vuole allo stesso tempo terrorizzare e rassicurare il mondo, un modo per blandire il pubblico ossessionato da Bilderberg e per tornare ai tempi di Fleming, con una storia, un film, un intreccio che rimanda al passato della saga cinematografica e allo spirito di Sir Ian.

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007 SPECTRE, LA RECENSIONE –

Come già detto, non aspettatevi un altro Skyfall, non attendetevi dunque una rivoluzione, un’opera complessa e ambiziosa che vuole dare al mondo dell’agente segreto più affascinante della storia della finzione una nuova visione, nel senso più ampio del termine. Non entrate in sala, dunque, con la speranza di essere sorpresi. Spectre è anzi Bondismo allo stato puro, tra donne bellissime e Vodka Martini, Dry o agitati. C’è anche l’auto dei momenti migliori, anche se poi a Roma a sfrecciare, a occhio e croce, è una Jaguar. Inseguimenti, amplessi casti ma irresistibili (dopo un orgasmo con James sei, sempre, irremediabilmente persa per lui),  un supercattivo (Christoph Waltz) che persino nell’aspetto fisico finale è classico fino a essere stereotipo. Mendes, che nel film precedente ci aveva messo cuore, cervello e anima per capovolgere un mondo così codificato, qui invece si concede quasi un omaggio, un lungometraggio fuori tempo, perfettamente girato e con effetti speciali al punto giusto, assecondando una sceneggiatura che poteva essere scritta, con la stessa efficacia, anche quarant’anni fa.

007 Spectre: il trailer ufficiale italiano

Ci si diverte e le due ore e più passano alla grande: 007 è una garanzia, quando non sbaglia il tono e il volto del suo protagonista. Il lato politico è semplicissimo da analizzare, così come la metafora del controllo assoluto delle informazioni, arma a doppio taglio che persino alle spie fa paura (in fondo, loro che hanno un talento unico nel trovarle, verrebbero messe a spasso dall’Echelon di turno). Il resto è contorno: il buon Ralph Fiennes fa il suo nella parte di M, Naomie Harris è adorabile come Moneypenny, Mendes, come detto, ci mette occhio e macchina da presa e, visto il suo talento, non è poco.

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Photocredit: www.warnerbros.it

Bond è tornato. Ed è una bella notizia, ma non troppo. Perché Skyfall, quel terremoto emotivo e contenutistico, già ci manca un po’. Ma James è così: uno e trino, saprà vivere, morire e risorgere chissà quante altre volte. E nel frattempo ce lo godiamo così, come siamo sempre stati abituati ad adorarlo.

(Photocredit copertina: www.warnerbros.it)

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