Giubileo 2015, monsignor Fisichella: “Ritardi, fra poco dovrò parlare”

Non sembra contento, anche se ostenta fiducia, monsignor Rino Fisichella che coordina la regia del Giubileo 2015 per parte vaticana, dialogando col governo e con gli enti locali: la Regione presieduta da Nicola Zingaretti e il comune di Roma; già, il Comune di Roma guidato, solo formalmente, da Ignazio Marino ancora per pochi giorni. Di cantieri aperti, in città, se ne vedono pochi: troppo pochi, visto che all’apertura della Porta Santa dell’8 dicembre manca poco più di un mese. La preoccupazione è evidente.

GIUBILEO 2015, MONSIGNOR FISICHELLA: “RITARDI, FRA POCHI GIORNI DOVRO’ PARLARE”

E’ Erasmo d’Angelis sull’Unità a intervistare l’ex cappellano di Montecitorio, chiedendo conto del punto dei rapporti fra “Vaticano e Campdoglio”, arrivati “ad uno dei livelli più bassi, due sponde mai così lontane”.

Guardi, sarò molto sincero. Gli impegni che sono stati presi tra Vaticano e l’altra sponda del Tevere sono stati presi a livello governativo. Il nostro primo interlocutore è stato e rimane il governo italiano: il governo ha delegato alcune competenze, alla Regione i trasporti e la sanità e al Comune accoglienza, viabilità, decoro. Fino ad oggi ricevo assicurazioni. Io da 45 anni vivo a Roma, ho visto la sua trasformazione in bene e il degrado. Però continuo ad avere fiducia nei romani.

Nei romani, sì, il che non vuol dire: nelle amministrazioni.

Avremo bisogno di accogliere tanti pellegrini, penso ai 100mila ragazzi che saranno qui dal 22 al 25 aprile e dovremmo chiedere alle scuole, alle parrocchie, alle famiglie di ospitare giovani in sacco a pelo. Penso alla settimana di febbraio con l’esposizione delle spoglie di Padre Pio. Non dubito che ciò avverrà. Abbiamo chiesto di proteggere i pellegrini nel percorso verso la porta Santa, alcuni marciapiedi, scivoli per disabili. Debbo dire che ad oggi continuo ad essere rassicurato che le opere fondamentali saranno realizzate. Il realismo mi fa dire che aspetto qualche giorno, poi però dovrò ricordare che l’8 dicembre è alle porte.

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Al Vaticano “continuano ad arrivare rassicurazioni” alle quali, è evidente, il prelato inizia a non credere più; e in effetti, Fisichella rincara: il Giubileo della Misericordia dovrà essere l’occasione perché “la classe politica torni ad essere progettuale e capace di esprimere al meglio la vocazione della politica “. La situazione in città è piuttosto critica sul fronte dei lavori da aprire per l’Anno Santo della Misericordia. Solo dopo le dimissioni di Ignazio Marino il governo ha acconsentito a sbloccare ulteriori 30 milioni, dopo i 50 milioni già garantiti all’amministrazione comunale; poi, le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e, come se non bastasse, anche gli arresti per corruzione nell’ambito del primo appalto assegnato per i lavori giubilari. Ora, in Vaticano, tutti sono impegnati per il Sinodo della Famiglia, che si chiuderà domenica con la messa finale: dalla settimana prossima, invece, inizierà a suonare un’altra musica.

Copertina: AnsaFoto

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