Perchè Joe Biden ha rinunciato a Usa 2016

Joe Biden

ha rinunciato a correre alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Il vicepresidente lo ha annunciato dopo una lunga attesa, che ha reso sempre più difficile recuperare lo svantaggio accumulato in questi mesi di riflessioni seguite alla morte di suo figlio Beau, grande speranza dei Democratici Usa. Il gap finanziario e organizzativo accumulato nei confronti dei due candidati principali e la ripresa della campagna di Hillary Clinton hanno spinto Joe Biden a una dolorosa rinuncia.

JOE BIDEN 2016

Barack Obama ha definito la scelta di Joe Biden come suo vice alla Casa Bianca come la decisione più intelligente che abbia fatto durante la sua carriera politica. L’affetto e la considerazione per il suo vicepresidente sono così alti che il capo dello Stato ha voluto essere al fianco di Joe Biden durante l’annuncio della sua rinuncia alle elezioni presidenziali. L’ex senatore del Delaware non sfiderà i suoi colleghi Hillary Clinton e Bernie Sanders, una scelta che l’ha amareggiato in modo particolare, come si è visto nel suo discorso così emozionato al Rose Garden. Ma per Joe Biden la rincorsa ai due favoriti delle primarie democratiche era diventata impossibile. Il vicepresidente aveva accumulato troppo svantaggio nei loro confronti, nei sondaggi, nel posizionamento all’interno dell’elettorato democratico, come dal punto di vista organizzativo e finanziario. Le riflessioni durate diversi mesi, prima durante la malattia che ha portato alla morte del figlio Beau, e poi nelle settimane successive alla nuova tragedia familiare, hanno fatto perdere a Joe Biden tanto, tantissimo tempo. Non solo i sondaggi erano poco confortanti per il vicepresidente: per organizzare una campagna credibile servono molte risorse, umane ma sopratutto economiche. Assumere centinaia di esperti e raccogliere decine di milioni di dollari è impresa molto ardua in generale, per cui servono molti mesi prima dell’inizio delle fasi di voti. Farlo a metà ottobre, quando scadono i primi termini per la presentazione delle liste dei delegati per le prime primarie, è praticamente impossibile.

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HILLARY CLINTON

Joe Biden avrebbe voluto correre alle primarie democratiche per difendere l’eredità dell’amministrazione di Barack Obama. Questo è il messaggio più chiaro lanciato nel suo discorso di rinuncia alla candidatura, particolarmente rivolto a Hillary Clinton. La favorita per la nomination si è distanziata più volte dalla Casa Bianca negli ultimi mesi, una scelta certo poco gradita ai vertici dei Democratici più vicini a Obama. L’ex segretario di Stato è però diventata da inizio anno il candidato di riferimento di quasi tutto l’establishment del partito, come si nota guardando la sua infinita collezione di endorsement e i circa 100 milioni di dollari raccolti in questi mesi di campagna per Usa 2016. Joe Biden avrebbe potuto credibilmente sfidare Hillary Clinton solo partendo in primavera come ha fatto l’ex segretario di Stato, il periodo in cui il vicepresidente ha accompagnato suo figlio Beau durante la sua malattia terminale. Secondo le indiscrezioni diffuse quest’estate Beau Biden avrebbe chiesto a suo padre di non lasciare la Casa Bianca ai Clinton, una promessa sul punto di morte che avrebbe scosso il vicepresidente a tal punto da spingerlo a riflettere ancora su una terza corsa presidenziale. La nuova tragedia familiare – il vicepresidente ha perso negli anni ’70 la prima moglie e la sua prima figlia in un incidente stradale – ha travolto emotivamente Joe Biden , come ha rivelato lui stesso in una toccante intervista a Stephen Colbert. Uno stato d’animo più che comprensibile, che alla fine non gli ha permesso di potersi concentrare su una sfida particolarmente difficile. La candidatura del vicepresidente sarebbe stata facilitata solo dal collasso della campagna di Hillary Clinton, che però dopo la pessima estate ha mostrato di essersi ripresa. Con l’ex segretario di Stato ancora dominatrice nei sondaggi per Joe Biden non c’erano spazi sufficienti per recuperare l’enorme svantaggio accumulato.

Photo credit: Win McNamee/Getty Images

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