#BoycottStarWarsVII: quelli che boicottano il film perché il co-protagonista ha la pelle scura

Il protagonista del settimo capitolo della saga di Guerre Stellari, Il Risveglio della Forza, esibisce un protagonista dalla pelle nera e la cosa ha fatto andare giù di testa parecchi razzisti statunitensi, uno dei quali si è addirittura suicidato.

Il poster del nuovo fim
Il poster del nuovo fim

IL GENOCIDIO BIANCO –

Quando ieri gli  appassionati e no di Guerre Stellari hanno realizzato che nel settimo episodio della saga, che sarà nelle sale a dicembre, il protagonista ha la pelle nera, è scoppiata la rivolta sotto la bandiera dell’hashtag #BoycottStarWarsVII. L’azione è stata portata avanti da un gruppo di razzisti che lamentano il «genocidio dei bianchi» testimoniato dall’apparizione di un protagonista nero al posto di quelli bianchi che lo hanno preceduto, ma c’è chi ci è rimasto così male da suicidarsi.

IL RAZZISTA SUICIDA –

Bobby-Jo Garrison aveva 53 anni e gli è stato fatale apprendere che il prossimo protagonista della saga di Guerre Stellari è John Boyega, un attore britannico con la pelle nera (in copertina con il regista del film). Così si è messo su un letto nella sua casa di Charlotte, in North Carolina, e si è suicidato svuotando un flacone di medicinali e lasciando sul comodino una lettera che spiegava il motivo del suo gesto, sulla quale spiccava la frase: «Make America White Again», che traduce più o meno «fai che l’America torni bianca».

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I FAN DI GUERRE STELLARI VINCONO SUI RAZZISTI –

Garrison non è l’unico ad esserci rimasto molto male, in rete sono facilmente rintracciabili numerosi razzisti che all’ombra dell’hashtag #BoycottStarWarsVII hanno espresso il loro risentimento (eufemismo) per la scelta di un nero come protagonista, ma non si può dire che gli sia andata bene. Sono infatti molti di più gli utenti, non necessariamente fan della serie, che si sono impadroniti dell’hashtag per sfottere e deridere l’inziativa dei suprematisti

 

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