Les Rois Du Monde, Eric Cantona alla Festa del Cinema di Roma

Eric Cantona approda alla Festa del Cinema di Roma per presentare il suo ultimo film “Les Rois Du Monde”. La storia è semplice: lui ama lei, lui viene arrestato, lei si fidanza con un altro. A rendere un plot decisamente già sentito un piccolo capolavoro ci ha pensato Laurent Laffargue, con un esordio cinematografico al di sopra delle aspettative. Il regista teatrale, prestato alla macchina da presa, ha dipinto in maniera puntuale e attenta l’animo dei personaggi, l’amicizia, l’amore, l’odio. Les Rois Du Monde si apre con i tratti della commedia barocca per poi scivolare lentamente verso il dramma passionale, dove i personaggi sono interamente trasportati dalle pulsioni umane, filo conduttore di tutto il film.

 

LA STORIA –

 

Protagonisti della vicenda sono due uomini, Jeannot (Sergi Lopez) , burbero alcolizzato e violento e Chichinet (Eric Cantona), più equilibrato, ma comunque massiccio e deciso. Quando il primo finisce in carcere per aver tranciato con un ascia le dita ad un uomo reo di aver “importunato” la sua fidanzata Chantal (Celine Sallette), quest’ultima cade tra le braccia di Chichinet. Dopo aver scontato tre anni di galera Jeannot, consumato dall’amore per Chantal, proverà a rinconquistarla con i goffi tentativi di chi è accecato dalla passione. È qui che si scontra con Chichinet, che non intende rinunciare alla sua donna, in una tragedia greca dai tratti decisamente western. «Ho volutamente evitato che lo spettatore potesse inquadrare l’epoca del film – ha detto il regista in conferenza stampa – Qualcosa che non si fa in Francia, ma che avviene spesso nel cinema indipendente americano. Quello che mi interessava è il cuore delle persone – ha aggiunto Laffargue – Una storia d’amore che si focalizzasse sui personaggi» come testimonia l’uso frequente dei primi piani.

 

LA STORIA PARALLELA –

Testosteronico e maschio, Les Rois Du Monde è allo stesso tempo un film delicatamente poetico. Il ruolo di Chichinet sembra cucito apposta, e forse lo è, sulla sagoma di Cantona, che questa volta trova un degno rivale. Ma Jeannot e Chichinet non sono gli unici protagonisti del lungometraggio; parallelamente a questa, si consuma un’altra storia, in parte speculare a quella del primo triangolo amoroso: quella tra Romain, Pascaline e Thibault. Al centro di tutto c’è il tema del viaggio, lasciare il paese per una meta che possa offrire ai personaggi una seconda opportunità, la fuga da Jeannot nel caso di Chichinet e Chantal e il sogno di diventare attori teatrali, per Pascaline e Romain. Un film che, come spiega lo stesso Laffargue, «Avrebbe potuto intitolarsi “partire”, “salvarsi” o “scappare”». Per una fuga da Casteljaloux, scrigno di ansie, paure, gelosie e tormento di chi vorrebbe slanciarsi verso la propria autorealizzazione, ma rimane ancorato dai suoi stessi limiti.

 

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