Erri De Luca assolto: «Impedita un’ingiustizia»

13. 16 – ERRI DE LUCA ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE –

La sentenza del Tribunale di Torino. Erri De Luca commenta così: «Impedita un’ingiustizia. Quest’aula è un avamposto sul presente prossimo». Sono le prime parole pronunciate da Erri De Luca, dopo che il tribunale di Torino lo ha assolto dall’accusa di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui sosteneva che la Tav va sabotata.  «Rispettiamo la decisione del giudice, non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono dei limiti che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare».

Lo afferma l’avvocato Alberto Mittone, legale di Ltf, la società italo-francese che si è occupata del progetto e delle opere preparatorie della Torino-Lione che nel settembre 2013 aveva denunciato Erri De Luca per le interviste in cui sosteneva che la Tav Torino-Lione «va sabotata»

Ore 12.17 – Nessuna telefonata del presidente francese Francois Hollande al presidente del Consiglio Matteo Renzi a proposito della vicenda giudiziaria dello scrittore italiano Erri De Luca. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi all’agenzia Ansa, che così smentiscono «il merito e le circostanze» di quanto scritto ieri dal Journal du Dimanche, secondo cui il presidente francese Hollande avrebbe chiesto a Renzi un atto di indulgenza per De Luca.

Ore 12.00 – Nell’aula del tribunale, Erri De Luca ha ribadito di essere incriminato «per un articolo del codice penale che risale al 1930» che considera «superato dalla successiva stesura della costituzione». E ha continuato: «Sono in quest’aula per sapere se quel testo è in vigore e prevalente o se il capo di accusa avrà potere di sospendere e invalidare l’articolo 21 della costituzione» . 

Ore 11.30 – Il mancato sostegno di molti scrittori e intellettuali italiani, ha spiegato De Luca, è «un’assenza che si nota, si sono presi la responsabilità della loro assenza». Così Erri De Luca, a margine del processo. «La società civile, a cominciare dai miei lettori, mi ha invece sostenuto fin dall’inizio con centinaia di letture pubbliche. Loro non mi hanno mai abbandonato».

«Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua». Non ritratta e conferma tutta la linea, Erri De Luca, accusato di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni pubbliche a sostegno del sabotaggio della Tav. In attesa del verdetto dei giudici, lo scrittore napoletano ha ribadito come, a suo dire, il progetto dell’Alta Velocità in Val di Susa vada fermato.

ERRI DE LUCA PROCESSO

ERRI DE LUCA: «RESTO CONVINTO CHE LA TAV VADA SABOTATA» –

Erri De Luca ha poi dichiarato di aver rinunciato a sollevare una eccezione di costituzionalità della legge per la quale è sotto processo per non trasferire nelle stanze «di una Corte sovraccarica di lavoro» la risposta alle accuse. «Ciò che è costituzionale si misura al pianoterra della società. La mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato», ha precisato.

A partire dalle 13 è atteso il verdetto della Corte. In aula, oltre allo scrittore con i suoi due avvocati, Gianluca Vitale e Alessandra Ballerini; ci sono i pubblici ministeri, Andrea Padalino e Antonio Rinaudo che nella precedente udienza hanno chiesto una condanna a otto mesi. E la parte civile Ltf (la società italo-francese che all’epoca delle dichiarazioni di De Luca aveva in gestione in cantiere della tav) rappresentata dall’avvocato, Alberto Mittone.

In pubblico di una cinquantina di militanti No Tav, Compreso uno degli storici leader, Alberto Perino.

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