I vigili chiamano a casa: «Salve, suo figlio è ubriaco. Venga a prenderlo»

Decine di genitori sorpresi da una telefonata che mai avrebbero immaginato di poter ricevere. «Salve, suo figlio è con noi. Venga a riprenderlo. Stava bevendo alcol». È quanto accade in queste settimane a Napoli, dove i vigili urbani addetti alla tutela dei minori sembrano aver intensificato i controlli per scovare ragazzini in possesso di superalcolici e gestori di locali che non rispettano le norme.

 

LEGGI ANCHE: Le 10 cose che pensavi di sapere sull’alcol (e che invece sono totalmente false)

 

I VIGILI CHIAMANO A CASA –

Spesso è opportuno chiamare a casa: ai giovanissimi trovati con bevande loro proibite, o stupefacenti, viene spiegato che, essendo minori, è opportuno convocare mamma e papà. Lo racconta oggi Daniela De Crescenzo sul quotidiano Il Mattino:

È da poco passata la mezzanotte. I vigili urbani addetti alla tutela dei minori trovano nelle vicinanze di piazza del Gesù una ragazzina di sedici anni con l’ennesimo cicchetto tra le mani. Chiamano i genitori e gliela riaffidano. Pochi metri più avanti, in via Costantinopoli beccano uno sballato al volante, gli sequestrano l’auto e gli ritirano la patente di guida. Controllano i locali dei dintorni e fanno multe per 400 euro: qualcuno non aveva il dispositivo alcool-test e qualche altro non esibiva le tabelle alcoolmetriche.

Le statistiche del fenomeno (diffuso peraltro anche in altre città) sono allarmanti. Si legge ancora sul Mattino:

Negli ultimi sei mesi i soli caschi bianchi (comandati dal colonnello Ciro Esposito) tra Piazza del Gesu e piazza Bellini, nella zona dei baretti di Chiaia, in piazza Quattro giornate, in piazza Bagnoli hanno trovato 38 minori ubriachi nei locali e 27 in strada. Sono stati controllati 76 locali tra discoteche, enoteche, e baretti riscontrando 38 irregolarità ed elevando 23 sanzioni amministrative perché venivano venduti birre, coctail, cicchetti, e chi più ne ha più ne metta, a ragazzini tra i sedici e i diciotto anni. Nello stesso arco di tempo ci sono state 15 denunce penali nei confronti di 15 gestori che somministravano a ragazzini con meno di 16 anni.

IL CAPITANO: «GENITORI A VOLTE INDIFFERENTI» –

Ma come reagiscono i genitori? A volte sembrano non essere affatto sorpresi dalla chiamata dei vigili. Intervistata da De Crescenzo per il Mattino, il capitano dei vigili di Napoli Sabina Pagnano ha spiegato:

«Stando in strada e facendo controlli sui minori capita di tutto. Una volta in una piazza vomerese abbiamo trovato un ragazzino piccolo, mingherlino, gonfio di alcool. Come previsto dalla norma abbiamo chiamato i genitori. È arrivata la mamma, ha guardato il figlio e ha detto: “Non è la fine del mondo, potevate affidarlo ai suoi amici”. E tra l’altro anche questi erano minorenni. Formalizzato l’affido, la donna ha visto che il bambino si era un po’ ripreso, ha girato le spalle e ha detto: “Va bene, ti aspetto a casa”, lasciandolo ancora in strada».

Fortunatamente però non tutti sembrano indifferenti:

«No, non tutti. Anzi, spesso i familiari dei ragazzini sorpresi a bere ci sono grati. Ci dà la carica quando ci dicono: “Grazie, siete i nostri angeli”. Ma capita anche la situazione inversa: a volte i papà e le mamme si mostrano interdetti per essere stati scomodati e si chiedono perché diamo tanta importanza al fatto che i figli bevano il cicchetto o la bottiglia di birra».

(Foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)

Share this article
TAGS