Facebook ascolta le telefonate degli utenti?

Facebook ascolta le conversazioni dei propri utenti? La domanda nasce dopo una denuncia su Reddit da parte di un ragazzo texano che aveva scritto di come stesse parlando al telefono con la propria ragazza delle necessità di disinfestare il suo appartamento dagli insetti. Finita la telefonata, dopo pochi minuti, è comparso un banner pubblicitario di un’azienda che si occupa di disinfestazioni. Il giovane aveva lasciato l’app di Facebook aperta su iPhone.

Facebook
(LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images)

FACEBOOK, LA STORIA DELLA TELEFONATA ASCOLTATA E DENUNCIATA SU REDDIT –

Il protagonista di questa storia non aveva mai cercato in rete argomenti legati ad una disinfestazione. Ne aveva solo parlato al telefono, con l’app di Facebook accesa. Allora l’attenzione si è spostata immediatamente sul microfono del suo iPhone. L’app del social network a partire dal 2014 ha previsto una funzione che sfrutta il microfono del telefono per ascoltare ciò che si dice. Giuliano Aluffi di Repubblica aggiunge che l’app “prende” il controllo del microfono quando si scrive un aggiornamento, con Facebook che sfrutta il dispositivo per per riconoscere canzoni, sigle televisive e film che l’utente sta ascoltando o vedendo, un po’ come Shazam. Questa è la versione ufficiale.

 

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FACEBOOK, COME FUNZIONA IL PROGRAMMA DI RICONOSCIMENTO VOCALE

Aryeh Selekman, product manager del servizio di riconoscimento, lo scorso anno disse a Techcrunch che i suoni registrati sarebbero stati usati solo per trovare un corrispettivo nel database e che non sarebbero mai stati usati. Selekman aveva però aperto alla possibilità che in futuro si potesse targettizzare una pubblicità legata ai contenuti registrati. La domanda è, questo futuro è già arrivato? Le parole sembra si stiano trasformando in una miniera d’oro per gli operatori commerciali di tutto il mondo. Ed ascoltare una conversazione potrebbe dare enormi spazi agli inserzionisti pubblicitari per agire.

Un’altra tendenza che sembra prendere piede è quella legata alla crescita della diffusione degli stati d’animo. Anche una cosa all’apparenza innocente potrebbe portare ad una profilazione per un messaggio pubblicitario. E con i messaggi vocali questo “campo” potrebbe allargarsi a dismisura. Prima che buttiate il vostro smartphone sappiate che la funzione di riconoscimento vocale di Facebook non è disponibile in Italia. E sopratutto occorre ricordare cosa prevede l’articolo 15 della nostra Costituzione:

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.

La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

Guido Scorza, avvocato esperto di privacy digitale, intervistato da Aluffi ha aggiunto:  «Un caso come quello americano può assomigliare a un’intercettazione telefonica, anche se si tratterebbe più di un riconoscimento di certe parole chiave utili alla pubblicità che di un ascolto paragonabile a quello umano, e non rientrando nelle misure autorizzate dalla magistratura, da noi sarebbe vietato. A meno di una richiesta esplicita di consenso da parte di Facebook e di un assenso dell’utente. Però nel caso di una registrazione ambientale come questa, sarebbe necessario il consenso di tutti i partecipanti alla conversazione, non solo dell’utente che ha in mano lo smartphone»

(Photocredit copertina Justin Sullivan/Getty Images)

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