Chi l’ha visto: “La ragazza della Basilicata non è Denise Pipitone. Lo dice il Dna”

Denise Pipitone non è ancora stata ritrovata.

La bambina di Tito, in provincia di Potenza, non è la figlia di Piera Maggio. Lo conferma l’esame del Dna. Il risultato è stato confermato da Chi l’ha visto.

“Sono Denise mamma”: Invece il test del Dna fatto dopo “Chi l’ha visto?” dice la ragazza di Facebook non è la figlia di Piera Maggio Posted by Chi l’ha visto? – Rai Tre on Mercoledì 14 ottobre 2015

 

DENISE PIPITONE, IL MESSAGGIO SU FACEBOOK ED IL TEST DEL DNA

Piera Maggio, ospite in studio insieme al suo avvocato Giacomo Frazzitta, commentano il risultato del Dna con l’avvocato che lamenta come i protocolli di verifica siano stati innescati dopo un annuncio televisivo da parte della signora Maggio avvenuto lo scorso mercoledì nonostante la famiglia abbia avvisato le forze dell’ordine il 12 agosto. A seguire viene proposto un servizio in cui si conferma la richiesta alla Procura di una verifica. La redazione chiama al telefono ottenendo la risposta di una bambina. Dopo più nulla. Dopo l’appello lanciato la scorsa settimana i telespettatori hanno identificato la responsabile.

DENISE PIPITONE, LA MADRE NON E’ STATA AVVISATA DELLA NEGATIVITA’ DEL TEST DEL DNA

Chi l’ha visto ha intervistato la madre della responsabile che, con voce modificata, chiede scusa a tutti spiegando di aver detto alla figlia, quasi dodicenne, che non si scherza con i sentimenti di una madre. Al rientro in studio Piera Maggio e l’avvocato Frattizza spiegano di non aver avuto conferme da parte della procura della negatività del Dna.

denise pipitone

DENISE PIPITONE, LA STORIA DEL COGNOME DELLA BAMBINA

Secondo l’avvocato Frazzitta, Denise Pipitone e Federica Sciarelli il test del Dna doveva essere fatto anche perché il cognome della bambina dello scherzo è lo stesso dell’intestatario di un numero di telefono, un rom. Da questo numero chiamò il padre di Denise Pipitone quattro mesi dopo il sequestro. Gli inquirenti vanno a casa dell’uomo, identificato con la parte finale del cognome, “Novic” ed il suo nome, Slobodan, e scoprono che il telefonino usato è della figlia dell’intestatario e che al suo interno è registrato il numero del padre di Denise Pipitone. Il campo nomadi dove viveva la famiglia “Novic” venne perquisito due volte ma non si trovò nulla. Da Novic si arriva a Jessica Pulizzi, sorella del padre di Denise, processata e assolta per il sequestro di Denise Pipitone. Si torna in studio chiedendosi se questo Dna doveva essere fatto.

LEGGI ANCHE: L’atroce scherzo della bambina di Potenza che si è finta Denise Pipitone su Facebook

Denise Pipitone, Chi l’ha visto torna sul caso dopo il prelievo da parte dei Carabinieri di Potenza di un campione di Dna della bambina che lo scorso agosto scrisse su Facebook a Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, di essere la figlia scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo. Il campione è stato spedito ai Ris per l’analisi e la comparazione con il Dna della bambina che oggi avrebbe 15 anni. L’autrice del post ha circa 11 anni ed ha ammesso alle forze dell’ordine che si trattava di uno scherzo.  Il breve testo sarebbe stato inviato da Tito, provincia di Potenza, dove la famiglia della bimba vive da qualche anno dopo aver abitato in Calabria ed in Provincia di Potenza. La madre della bambina, secondo fonti investigative, non si sarebbe opposta al prelievo del campione di Dna. Il padre, che non ha riconosciuto la ragazzina, ha lo stesso cognome di una famiglia di nomadi coinvolta nella prima fase delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone.

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