Giubileo 2015, Matteo Renzi vuole il «dream team»

Giubileo 2015, Matteo Renzi “ci mette la faccia”: nessun nome è ancora ufficiale, ma sono allo studio i profili del “dream team” che salverà Roma e che permetterà l’ordinato svolgimento di ciò a cui il presidente del Consiglio dei Ministri più tiene: il Giubileo della Misericordia, l’anno Santo indetto da Papa Francesco e che il collasso della giunta di Ignazio Marino rischia di rendere molto più difficile. Ma per il governo è una priorità e Renzi assicura: sarà un successo come l’Expo di Milano.

GIUBILEO, MATTEO RENZI “CI METTE LA FACCIA”

La squadra è quella del commissariamento di Roma Capitale. I nomi vorticano, non c’è ancora nulla di certo, ma qualche candidato già c’è.

D’altra parte il sindaco d’Italia è anche sindaco della Capitale e, in attesa che diventino effettive le dimissioni del sindaco, il presidente del Consiglio prepara il terreno per il dopo 2 novembre, giorno dei defunti e ultimo dell’era Marino. Se è vero che dopo la morte c’è la resurrezione, a palazzo Chigi si scommette molto sulla seconda parte e sul Giubileo della Misericordia. Sette-otto mesi di tempo, prima del voto di fine maggio, per rimettere in sesto l’amministrazione comunale e avviare la manutenzione della città. Obiettivi minimi, come chiudere le buche, raccogliere la spazzatura e far funzionare i mezzi pubblici, che rappresentano un successo per Roma.

“Una squadra tosta”, ha detto il presidente del Consiglio, “un dream team”.

«Stiamo preparando, proprio per evitare contraccolpi dalle dimissioni dell’amministrazione comunale, una bella squadra, non dirò un dream team ma insomma una squadra tosta per lavorare su quest’anno del Giubileo». Chi sarà a capo della ”squadra tosta», Renzi non lo svela. Ha ancora diciotto giorni di tempo per mettere a posto tutti i tasselli che dovrebbero portare alla nomina – da parte del prefetto Gabrielli – di un commissario che a sua volta dovrebbe mettere in pista otto subcommissari.

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L’amministrazione della città sarà sostanzialmente divisa in due tronconi: da un lato l’ordinaria amministrazione della città che sarà affidata ad un commissario prefettizio e alla sua squadra, dall’altra l’organizzazione dell’Anno Santo che sarà avocata da Palazzo Chigi e da Franco Gabrielli, prefetto di Roma, che avrà dei poteri e dei ruoli potenziati.

Da un lato il Giubileo, affidato al prefetto Gabrielli, dall’altro l’amministrazione della città che verrà affidata alle cure di un commissario. Ovviamente i due tavoli sono destinati ad incrociarsi, ma Renzi – anche per l’indubbio rilievo internazionale che ha l’Anno Santo – punta a lavorare con Gabrielli per ripetere nella Capitale il successo ottenuto a Milano con l’Expo. E’ quindi possibile che il ”dream team” evocato ieri dal presidente del Consiglio non sia altro che una serie di subcommissari che aiuteranno Gabrielli nella sfida per il Giubileo, mentre il commissario potrebbe nominare altri subcommissari. Magari gli stessi dieci presidenti dei municipi che vorrebbero non essere travolti dalle dimissioni di Marino.

I nomi girano.

Tra i papabili nel ruolo di commissario sembrano scendere le quotazioni del magistrato-assessore Alfonso Sabella mentre restano invariate quelle dei prefetti Bruno Frattasi, Riccardo Carpino e Angelo Tranfaglia. In salita quelle del prefetto di Torino Paola Basilicone. Complice anche la lunga trasferta in Sud America prevista per la prossima settimana, Renzi avrà tempo per riflettere sul nome che, come ieri ha sottolineato il ministro dell’Interno Alfano, «dovrà essere discusso dal consiglio dei ministri su mia proposta»

E intanto non si allenta la tensione sul Partito Democratico di Roma, ancora commissariato da Matteo Orfini e che si avvia, lentamente ma inesorabilmente, verso la resa dei conti interna; sullo sfondo, le mosse del sindaco dimissionario Ignazio Marino, che ha ancora quasi 20 giorni per ritirare le dimissioni: magari per “partecipare alla prima udienza del processo su ”Mafia Capitale” con la fascia Tricolore.”

Copertina: AnsaFoto

 

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