La brutta fine delle ragazze rapite dai Boko Haram in Nigeria

Una delle oltre 200 ragazze rapite in una scuola di Chibok nell’aprile scorso è riuscita a sfuggire ai Boko Haram e ha raccontato che ne è stato delle sue compagne.

Parte delle giovani rapite a Chibook
Parte delle giovani rapite a Chibook

IN FUGA DAI BOKO HARAM –

La giovane è fuggita da un villaggio ai confini del Ciad, una zona nella quale i Boko Haram si sono rifugiati dopo i recenti rovesci militari, provocati dall’azione congiunta degli eserciti di Nigeri, Nigeria, Camerun e Ciad, ma soprattutto dai bombardamenti dell’aviazione di Ndjamena, che ha consigliato loro di spargersi nelle località a cavallo della frontiera e di abbandonare la foresta di Sambisa, dove erano un bersaglio facile.

LE RAGAZZE DI CHIBOK –

Secondo la giovane, che è fuggita e poi ha potuto contare sull’aiuto di alcuni pastori Fulani per raggiungere la prima città presidiata dall’esercito, molte delle 200 ragazze rapite sono ancora in vita. Una sessantina sono tenute nello stesso villaggio dal quale è stata scappata, tutte si sono convertite per forza all’Islam, pena la morte. Molte di loro sono incinte e hanno contratto malattie veneree dai «mariti» che sono state costretta a sposare. Anche la ragazza fuggita è nelle stesse condizioni e ha detto al giornale nigeriano Vanguard di aver trovato la forza di fuggire proprio a causa dell’infezione che la tormenta e che temeva potesse portarla alla morte. Le giovani sono ancora oggi tenute separate e non possono comunicare tra loro, ma sono costrette e seguire i rispettivi mariti inseguiti dagli eserciti dei 4 paesi confinanti. Mariti che sembrano in netta difficoltà e che da tempo ormai limitano le loro attività alla fuga.

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L’INUTILE #BRINGBACKOURGIRLS –

Il rapimento delle oltre 200 ragazze di Chibook, prelevate da scuola mentre davano gli esemi, destò grande scandalo e riprovazione internazionale. Al traino dell’hashtag #bringbackourgirls si mobilitarono migliaia di persone in tutto il mondo, il governo nigeriano prese il solenne impegno di salvarle e diversi paesi occidentali inviarono i loro esperti per aiutare nell’operazione. Tutti sforzi vani, perché nell’immediato l’esercito nigeriano fu incapace di mobilitarsi e perché poi i Boko Haram si fecero beffe di una tentata trattiva e ne rapirono ancora a decine, senza che peartissero più hashtag o manifestazioni.

 

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