Portabilità conto corrente: come funziona

Portabilità del Conto Corrente, ora è possibile senza, quasi, problemi. Il decreto sulle banche popolari, convertito in legge, ha dato la possibilità ai correntisti italiani di trasferire gratuitamente il proprio conto da una banca all’altra lasciando l’incombenza all’istituto di credito dietro una semplice richiesta del cliente, con tempi certi per la conclusione dell’operazione.

Portabilità conto corrente
(ANSA)

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, COME FUNZIONA

La portabilità del conto corrente è diventata operativa lo scorso giugno e prevede che il vecchio istituto di credito “svincoli” il conto in tempi rapidi provvedendo al trasferimento alla nuova banca sia delle somme depositate sia degli ordini d’incasso e di pagamento. In questo modo si evita la perdita di operazioni o l’impossibilità dello spostamento a causa di ordini in sospeso. Per la portabilità del conto corrente basterà compilare un modulo da presentare all’istituto di credito ricevente. Così facendo si spera che l’istituto trasferente, ovvero quello che va lasciato, non crei opposizioni allo spostamento.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, I PROBLEMI CON LE BANCHE

L’Antitrust lo scorso anno aveva diffuso i risultati di un’indagine che aveva dimostrato come la portabilità del conto corrente fosse nei fatti quasi impossibile. Prima della nuova legge bisognava comunicare alla propria banca l’intenzione di trasferire il conto anche recandosi fisicamente allo sportello per compilare i moduli. A questo punto le banche prendevano tempo o manifestavano problemi e rischi per l’operazione paventando perdite di scadenze nel caso di domiciliazione delle bollette e delle carte di credito o di ordini per bonifici da eseguire in data fissa. Questo meccanismo ha portato ad una scarsa mobilità da banca a banca, con gli istituti che hanno applicato costi elevati per la gestione di conti ed operazioni.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, BASTA UN MODULO DA PRESENTARE ALLA NUOVA BANCA

Per questo si è deciso di cambiare la politica per la portabilità del conto corrente. Il cliente dovrà solo indicare la data dalla quale far partire gli ordini permanenti di bonifico e gli addebiti diretti. La banca presso la quale si vuole chiudere il conto è tenuta a fornire al nuovo istituto le informazioni necessarie per riattivare i pagamenti sul conto di destinazione. I tempi per la portabilità del conto corrente? Massimo 12 giorni lavorativi. Se si supera questo limite la sanzione per dipendenti e funzionari inadempienti va da 5.160 a 64.555 euro. La banca inoltre non potrà trattenere delle somme per un servizio non effettuato come quello di tenuta del conto, a partire dal giorno della richiesta di trasferimento. Non solo, previsto anche un rimborso automatico al correntista per i danni subiti dal correntista. Tale rimborso avrà un importo calcolato in misura proporzionale rispetto al ritardo e alla disponibilità esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di trasferimento.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, COME SCEGLIERE IL NUOVO CONTO

A questo punto un cliente potenziale può pensare alla portabilità del conto corrente studiando ciò che offre il mercato, magari aggiungendo qualche opzione specie se si tratta di un conto “antico”, come l’Home Banking o il mobile banking. Oppure lo si fa per risparmiare qualcosa. Le banche di norma, specie se hanno a che fare con un vecchio cliente, cercano di offrire soluzioni vantaggiose ai propri correntisti per spingerli a non andare via. A volte però capita che le offerte garantite dal nuovo istituto siano più vantaggiose delle offerte del vecchio. Allora si decide di andare via. Si presenta un modulo alla nuova banca e via.

 

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PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, I PROBLEMI

Le nuove norme potrebbero facilitare la portabilità del conto corrente. Non mancano però i problemi, sopratutto per quanto riguarda i termini dell’indennizzo. Come riporta il Fatto Quotidiano, al momento dell’indennizzo non c’è traccia. Di conseguenza le banche possono ancora dilatare i tempi a proprio piacimento complicando la portabilità del conto corrente, attivo dallo scorso giugno. Coloro che decidono di combattere possono presentare un reclamo presso la propria filiale o possono rivolgersi all’Arbitro Bancario e Finanziario, Abf. Le decisioni di quest’ultimo, però, non sono come quelle di un giudice. L’inadempimento della banca sarebbe pubblico ma non ci sarebbero multe o condanne pecuniarie come quelle di un giudice. Solo pessima pubblicità.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, IL NODO TEMPI

Altalex mette in luce altre criticità legate alla norma sulla portabilità dei conti correnti. Si ricorda che la disciplina recepisce le disposizioni dell’articolo 10 della Direttiva 2014/92/EU, adottata per facilitare la trasparenza ed il confronto tra le spese connesse ai conti di pagamento. Il limite dei 12 giorni è sicuramente molto ristretto considerando che la chiusura dei conti varia a seconda dei servizi associati. La chiusura di un prodotto che conta un bancomat, una carta di credito, il Telepass e la domiciliazione delle utenze ha una tempistica media che va da 6 a 14 giorni lavorativi mentre le tempistiche massime vanno dai 23 ai 37 giorni lavorativi. La scelta dei 12 giorni è quindi da intendersi come necessaria per limitare le lungaggini burocratiche a scapito dei consumatori.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, LA BANCA TRASFERENTE POTREBBE NON COLLABORARE

Come detto, il cliente che chiede la portabilità del conto corrente si limita a compilare un modulo di autorizzazione da consegnare al prestatore di servizi ricevente che gestirà il trasferimento. In questo modo il trasferente non chiederà conto della decisione e non cercherà di dissuadere il cliente paventando problemi burocratici. Inoltre essendo il ricevente il destinatario della richiesta, questi dovrà completare il prima possibile il trasferimento. Ma c’è un problema. Mancano degli incentivi a cooperare da parte del prestatore di servizi trasferente. Inoltre quest’ultimo potrebbe addebitare ai consumatori oneri non direttamente associati al trasferimento dei servizi. Per questo serve una forte azione di vigilanza.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, OCCHIO AI COSTI EXTRA

Affinché la mobilità della clientela bancaria e la portabilità dei servizi di pagamento ed investimenti siano effettive, è necessario che i consumatori non vengano disincentivati dall’imposizione di oneri e spese a loro carico. Detto ciò, è opportuno osservare che l’obbligo di non addebitare ai consumatori costi per il trasferimento dei servizi non preclude la possibilità per i prestatori di addebitargli oneri non direttamente associati al trasferimento dei servizi che comunque potrebbero compromettere la libertà di scelta dei consumatori. È, pertanto, auspicabile un’attenta vigilanza da parte delle autorità competenti al fine di evitare surrettizie imposizioni di oneri e spese volte ad eludere la normativa in esame ed a frustrarne la ratio.

PORTABILITÀ CONTO CORRENTE, LA BEFFA DEL MANCATO INDENNIZZO

Capitolo sanzioni. Dell’assenza del decreto abbiamo già detto. Inoltre la norma non chiarisce chi tra il prestatore di servizi ricevente e il prestatore di servizi trasferente dovrà indennizzare i consumatori. Si ritiene che entrambi debbano offrire l’indennizzo. Inoltre non viene definito il criterio per la quantificazione dell’indennizzo e molti hanno osservato che, al momento di determinare la proporzionalità dell’indennizzo parecchi consumatori potrebbero essere lasciati senza soldi a causa dell’esiguità dei propri conti. Infine il Mef deve offrire anche un meccanismo che consenta il trasferimento dei depositi titoli con una disciplina equivalente alla disciplina del trasferimento di servizi di pagamento prevista dalla normativa primaria. Serve un decreto. Che non c’è.

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