«Ignazio Marino al ristorante? È venuto con la moglie»

Ignazio Marino al ristorante? E’ venuto con la moglie”: continua il caso delle spese di rappresentanza del sindaco-chirurgo di Roma, che ha messo online tutta la documentazione relativa alle spese di rappresentanza pagate con la carta di credito del Comune di Roma. Ieri, la stoccata da parte dell’ex-sindaco Francesco Rutelli: “Carta di credito? Io nemmeno ce l’avevo…”

IGNAZIO MARINO AL RISTORANTE? “E’ VENUTO CON LA MOGLIE”

Oggi, il racconto del titolare della taverna degli Amici di Piazza Margana, dove, ricevuta estratta dal database di palazzo Senatorio alla mano, i giornalisti di Repubblica sono andati a chiedere conto di una spesa da 120 euro pagata con i soldi dei contribuenti, spesa rubricata alla voce “cena di lavoro”.

«Il 27 luglio 2013? Con la moglie. Era con la moglie, come no… Marino è venuto qui una sola volta». Maurizio è uno dei titolari della Taverna degli amici, ristorante in piazza Margana e a poco più di cento metri dalla scalinata del Campidoglio. Nel salotto tutto sampietrini tra piazza Venezia e il ghetto ebraico, dopo aver finito la sua cena, l’oste risponde secco alle domande. Prima ancora di vedere la ricevuta pubblicata online dallo staff dell’inquilino di palazzo Senatorio (quindi pagata con la carta di credito per le spese di rappresentanza del sindaco, in questo caso 120 euro), il proprietario del locale recita a memoria l’etichetta del bianco che ha servito al primo cittadino in quel sabato sera di luglio, a sei settimane dall’elezione a primo cittadino: «Mi ricordo pure quello che ha preso. Il vino mi ricordo. Una bottiglia da 55 euro. Era uno Jermann vintage tunina».

Allegata alla ricevuta, la causale: una cena con un rappresentante della World Health Organization.

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Ma no, il ristoratore se lo ricorda distintamente: Ignazio Marino era a cena con la moglie, ed è stata la moglie di Ignazio Marino, in persona, a prenotare il tavolo per quella sera.

«Se c’è una spesa intestata al Comune, ci dovrebbe essere anche una fattura. Dovrei vedere la ricevuta. Fammela vedere. Ecco il vino: 55 euro. Coperto per due, è scritto sulla prima riga della fattura. E l’unica volta che ho visto Marino in questo ristorante era con la moglie, era seduto a quel tavolo là (il proprietario del ristorante indica un tavolino all’aperto, protetto da un dehors e una siepe verde, ndr)».
Ma come fa a esserne sicuro? Guardi le foto, è questa la moglie del sindaco?
«No, non è questa», risponde Maurizio vedendo una foto che ritrae il sindaco di Roma accanto a Marisela Federici, la regina dei salotti romani. Poi gli viene sottoposto un altro scatto di una foto pubblica.
E’ quest’altra la moglie di Marino?
«Eccola, è lei». A confermare l’identità dell’ospite del sindaco viene chiamato anche il cuoco, Nazario. «Sì, sì. È lei».

E la memoria è così nitida perché la bottiglia di vino presa da Ignazio Marino non è certo un acquisto da tutti.

Per caso ricordate anche cos’ha mangiato il sindaco?
«No, non mi ricordo perché quella sera ero in cucina. Non ho servito io Marino», spiega Nazario prima di ritirarsi di nuovo tra i fornelli. Poi riprende Maurizio: «Se mi fossi ricordato pure quello, sarei sulla Luna. Io di solito non sono al ristorante, ma quel giorno, due anni fa, ero qui. Mi ricordo anche che a prenotare nel pomeriggio è venuta proprio la moglie del sindaco. Non ha chiamato al telefono, è venuta di persona. Quando ha detto “Marino per due”, ho pensato subito “sarà la moglie del sindaco”. Infatti era lei, passava di qua e si è fermata per prenotare. È la signora della fotografia. Comunque quella è l’unica volta che è venuto. Non l’ho più visto».
Come ha fatto a ricordarsi dell’etichetta del vino prima ancora di vedere la fattura pubblicata in rete da Marino?
«Perché quella non è una bottiglia da tutti. Non si bevono tutti un vino da più di 50 euro. Infatti l’ho detto prima della ricevuta».
Perché? Di che tipo di vino si tratta?
«È un bianco, un vino importante. Non è tra i più costosi in assoluto, certo, ma vintage tunina è un vino buono. La Jermann poi fa tutte ottime bottiglie. È il penultimo in ordine di costo. C’è una bottiglia da 25, poi da 55 euro. E poi i prezzi salgono. Quando mi hanno detto che qualcuno lo aveva ordinato, ho chiesto subito “per chi è ‘sto vino?”. Poi ho pensato “hai capito come si tratta il sindaco?”. Me lo ricordo come se fosse oggi».

(Photocredit copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

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