Intervento in Iraq anti-Isis? Pinotti: la decisione dovrà passare «al vaglio del Parlamento»

L’anticipazione di ieri del Corriere della Sera sui Tornado italiani pronti ad entrare in Azione in Iraq per colpire l’Isis ha immediatamente chiamato il governo ad un chiarimento della posizione del nostro paese sugli interventi in Medio Oriente. Davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato in seduta congiunta a Palazzo Madama, il ministero della Difesa Roberta Pinotti ha chiarito che «si stanno valutando possibili ulteriori ruoli per i nostri velivoli impegnati in teatro e quando avremo un preciso orientamento, com’è scontato che sia, il governo riferirà in Parlamento». Scrive Fabrizio Caccia sul Corriere della Sera:

La conferma, dunque, è arrivata: «Si stanno valutando possibili ulteriori ruoli» per i nostri cacciabombardieri, finora impiegati nei cieli iracheni solo per la ricognizione e «l’illuminazione» – come si dice in gergo – degli obiettivi jihadisti. Comunque sia, la decisione finale dovrà passare «al vaglio del Parlamento», ribadisce il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. «Non si può non passare dal Parlamento», le fa eco il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il governo di certo non prenderà decisioni «di nascosto», conferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, anche lui ieri sera davanti alle Commissioni riunite in seduta congiunta.

 

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Sul fronte politico non mancano le polemiche. Dal dibattito in Aula al Senato dopo la relazione dei ministri sono emerse le polisioni molto critiche di Sel E movimento 5 Stelle verso il governo, per una politica definita «mai così aggressiva». Beppe Grillo sul suo blog ha scritto:

L’Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un’approvazione da parte del Parlamento e un’approvazione da parte del Presidente della Repubblica. Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti? A girare le frittelle con Verdini e il Bomba (in nomen omen) alle feste dell’Unità?

(Foto di copertina: ANSA/ARCHIVIO)

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