Lionel Messi, niente frode fiscale: «Non leggevo i contratti che mi venivano sottoposti»

Lionel Messi non ha evaso il fisco spagnolo. La procura di Barcellona ha archiviato la posizione della Pulce perché il giocatore non sarebbe mai stato al corrente della frode fiscale di 4,1 milioni di euro imputata a questo punto solo al padre, Jorge Messi, nei confronti del quale il Pm ha chiesto 18 mesi di carcere ed una multa da 2 milioni di euro: «Non leggevo i contratti che mi venivano sottoposti. Ho sempre firmato quanto mi veniva dato da mio padre, di lui mi fido a occhi chiusi». Queste le parole di Messi al giudice, rilasciate nel 2013.

Lionel Messi
(Gettyimages)

 

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LIONEL MESSI E LA FRODE FISCALE, TUTTA LA STORIA

Il 3 ottobre 2014 Lionel Messi venne invece mandato a processo da un giudice istruttore di Gavà, in Spagna, che respinse il ricorso del giocatore argentino e l’opinione della Procura che si era espressa per il proscioglimento del calciatore. Il magistrato ritenne che la mancata conoscenza da parte del calciatore della gestione economica, contrattuale e tributaria dei suoi redditi era solo «un’opinione soggettiva». Leo Messi è stato accusato aver acconsentito alla creazione, da parte del padre Jorge, di una struttura societaria fittizia il cui scopo era quello di eludere il rispetto degli obblighi fiscali per i proventi generati dallo sfruttamento dei suoi diritti d’immagine. Con questo sistema sarebbero stati “frodati” al fisco spagnolo 4,1 milioni di euro tra 2007 e 2009 compresi. Lionel Messi in  passato ha pagato cinque milioni di euro per saldare i suoi debiti con il fisco spagnolo. (Photocredit copertina Alex Caparros/Getty Images)

 

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