Non riesci a dimagrire? E’ anche colpa dell’anno in cui vivi

06/10/2015 di Redazione

Si dice spesso che «una volta tutto era più facile». E, di certo, questa tipica espressione della saggezza popolare è vera se si tratta di eliminare i chili di troppo. Secondo uno studio condotto dalla York University di Toronto, negli anni Ottanta perdere peso sarebbe stato molto più facile rispetto a oggi: gli esperti hanno osservato come, oggi, chi ha come obiettivo quello di dimagrire deve ridurre le porzioni e fare esercizio fisico in misura maggiore rispetto a coloro che si mettevano a dieta tren’anni fa.

non riesco a dimagrire
Thinkstock

OGGI DIMAGRIRE È PIÙ DIFFICILE –

Telegraph parlano chiaro: con la stessa quantità di attività fisica e con lo stesso apporto calorico giornaliero, gli esperti hanno registrato un aumento del dato medio dell’Indice di Massa Corporea della popolazione, una crescita di 2,3 punti di IMC tra il 1988 e il 2006. Questo, secondo gli scienziati, può voler dire una cosa sola: che oggi ci sono altri fattori, oltre a un’alimentazione errata e alla mancanza di attività fisica, che contribuiscono a farci ingrassare e a rendere più difficoltoso il processo di dimagrimento. Spiega Jennifer Kuk, a capo del team che ha condotto lo studio:

Il nostro studio rivela che se un quarantenne di oggi, per evitare di prendere peso, deve mangiare meno e fare più esercizio fisico rispetto a un quarantenne del 1971.

Non solo: lo studio spiega che, a parità di cibo consumato, nel 2008 eravamo del 10% più grassi rispetto al 1971 e che quelli che nel 2006 svolgevano lo stesso tipo di attività fisica di coloro che la svolgevano nel 1988, sono dei 5% più pesanti.

MANGIARE MENO E MUOVERSI DI PIÙ NON BASTA –

Questo significa che quella del “mangiare di meno e muoversi di più” oggi non è più una formula efficace per dimagrire, o anche solo per evitare di ingrassare. «Il controllo del peso – spiega ancora Kuk – È un processo molto più complicato del semplice rapporto tra l’energia in entrata e quella in uscita». Ci sono quindi altri fattori in gioco: in primis sicuramente lo stile di vita e l’ambiente in cui si vive, ma anche l’uso di medicinali, gli orari in cui si mangia e, ultimo ma non meno importante, lo stress.
(Photocredit copertina: Thinkstock)

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