Guerra all’Isis, Tornado italiani pronti a bombardare in Iraq? Il Ministero smentisce

Tornado italiani in azione in Iraq nella guerra all’Isis? No. Le azioni di bombardamento dei caccia «sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento». A specificarlo stamane è il Ministero della Difesa «in merito a indiscrezioni di stampa». Stando a quanto riportato stamane dagli organi di stampa, i nostri Tornado in giornata avrebbero ricevuto l’incarico di bombardare in alcune aree selezionate in Iraq in accordo con il comando americano della missione, come conseguenza di un’assuzione di maggiori responsabilità da parte dell’Italia all’interno della coalizione (alla quale abbiamo deciso di partecipare un anno fa). Ha scritto Franco Venturini sul Corriere della Sera:

Quattro Tornado del Sesto stormo di Ghedi furono inviati in una base aerea sita in Kuwait, al pari di un aereo-cisterna KC767 e di alcuni droni Predator privi di armamento. Tra piloti e personale di supporto l’impegno fu allora di 140 uomini, ma non erano soltanto le missioni di ricognizione aerea a caratterizzare il ruolo italiano. Una consistente quantità di armi fu fornita ai Peshmerga curdi che dopo la caduta di Mosul e la proclamazione del Califfato erano state le uniche forze di terra ad affrontare efficacemente l’Isis, e partì un programma di addestramento molto apprezzato e tuttora in corso. La portata della partecipazione italiana cambia ora radicalmente con il via ai bombardamenti. I Tornado, configurati inizialmente per la ricognizione e la «illuminazione» degli obbiettivi, assumeranno le loro piene caratteristiche di cacciabombardieri e dunque colpiranno direttamente i bersagli individuati in base alle nuove regole di ingaggio. Come fanno peraltro, in Iraq, gli aerei di Paesi ben più piccoli del nostro. Fino a nuovo ordine continueranno invece a non bombardare i tedeschi.

Stando a quanto riportato da Venturini sul Corriere, l’Italia non allargherà i raid alla Siria. Come è noto il governo di Damasco ha rivolto una richiesta di aiuto solo alla Russia.

(Foto di copertina di repertorio: ANSA / CORRADO LANNINO)

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