Internet dipendenza, allarme nel Trevigiano: 15 intossicati

Allarme Internet dipendenza nel Trevigiano dove 15 persone, soprattutto adolescenti, sono entrate in terapia per disintossicarsi dall’abuso di smartphone e social network. A raccontarlo è oggi è il quotidiano La Tribuna di Treviso in un artiolo a firma Valentina Calzavara, che riporta il parere di alcuni esperti. A quanto pare le Usl sono state costrette a sviluppare particolari strategie anti-dipendenza:

«Questa problematica non è sempre facile da intercettare, ma invitiamo le famiglie a prestare molta attenzione e a segnalarci quelle situazioni in cui l’utilizzo di telefonini e videogiochi sia accompagnato da reazioni aggressive e ripetute nel momento in cui si cerca di togliere al proprio figlio questi strumenti tecnologici». È l’appello lanciato da Germano Zanusso, direttore del dipartimento dipendenze dell’Usl 9.
Lo psicologo si rivolge ai genitori consigliando loro di non trascurare tempi e modi con cui i propri figli utilizzano la tecnologia tra le mura domestiche. La problematica non riguarda solo il capoluogo. I primi casi di giovani dipendenti dal digitale stanno emergendo anche nell’Usl 8. Per la prima volta, la struttura sanitaria è intervenuta varando un protocollo che coinvolge medici, psicologi e famiglie per aiutare i pazienti malati a reagire all’uso smodato e incontrollato di smartphone, personal computer a iPad.

Il dottor Pasquale Borsellino, direttore dell’Unità operativa materno-infantile età evolutiva e famiglia di Valdobbiadene e Montebelluna, spiega che la terapia si svolge in diverse fasi. Continua La Tribuna:

«Si lavora sempre su due fronti con una terapia psicologica mirata che va alle radici del disturbo» continua Borsellino «da una parte interveniamo con il trattamento sulla personalità del paziente poiché c’è la dipendenza dallo strumento ma anche quella psicologica». La persona con dipendenza viene affiancata intervenendo sul disagio ma anche incentivando il recupero delle relazioni affettive e sociali, perse a causa dell’uso smodato della tecnologia.
Allo stesso tempo, se si tratta di minori, la terapia prevede di supportare anche i genitori, chiamati a regolare l’accesso al web da parte dei propri figli. Madri e padri vengono coinvolti e aiutati a limitare gradualmente l’accesso alla rete oppure i tempi in cui il ragazzo può utilizzare lo smartphone o il pc».

(Foto di copertina: PHILIPPE HUGUEN / AFP / Getty Images)

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