Siria, le 55 mila prove sui crimini di Assad

Siria,

le prove dei crimini contro l’umanità di Bashar Assad sarebbero contenute in 55 mila immagini realizzate da un fotografo che ha lavorato per il regime di Damasco. La Francia ha aperto un’inchiesta su quanto perpetrato dal dittatore siriano, un’iniziativa della magistratura che appare un corollario dei bombardamenti decisi dal presidente François Hollande.

ASSAD SIRIA

La Francia ha intrapreso un’iniziativa giudiziaria contro i crimini del regime di Bashar Assad, che in Siria ha adottato una burocrazia del terrore che nega ogni valore umano, come rimarcato dal ministro degli Esteri transalpino Laurent Fabiud. La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta che si basa su 55 mila fotografie, che sono considerate prove documentali accertate dei crimini contro l’umanità compiuti in maniera sistematica dal dittatore di Damasco. La principale fonte dell’indagine su Bashar Assad sono infatti le immagini scattate da un fotografo siriano, nome in codice Cesar, che nel 2013 è scappato dal Paese e ha contrabbandato il suo precedente lavoro al servizio del regime. Secondo Le Monde Cesar avrebbe svolto attività di documentazioni fotografiche per la magistratura e la polizia di Damasco, riprendendo le immagini delle 11 mila persone torturate, affamate e uccise nelle prigioni siriani in quanto oppositori del regime di Bashar Assad. Secondo i media francesi le fotografie sarebbero state scattate solo in due ospedali della capitale Damasco, cinque o sei per gli oltre diecimila prigionieri morti.

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Le fotografie realizzate da Cesar sarebbero state utilizzate come identificazione delle vittime, a cui è stata attestata una falsa diagnosi del decesso, per coprire le torture subite. Allo stesso tempo i servizi segreti si sono serviti di queste immagini per tenere una documentazione sulla eliminazione fisica dell’opposizione politica al regime di Bashar Assad, che ha iniziato la ribellione scoppiata in guerra civile tra l’inverno e la primavera del 2011. Le immagini sono state giudicate come vere da numerosi esperti, e Cesar è già stato sentito come testimone da diverse Corti di diritto internazionale che hanno indagato sui crimini contro l’umanità nell’ex Jugoslavia e nella Sierra Leone. L’iniziativa della procura di Parigi è stata adottata dopo una segnalazione del ministero degli Esteri francese, in base all’articolo 40 del codice penale transalpino. La competenza della Francia di indagare sui crimini di Assad appare piuttosto fragile, e sarebbe suffragata in caso di cittadini transalpini sottoposti a violenze e uccisioni dal regime siriano. Da diversi giorni il governo socialista guidato dal presidente Hollande e dal premier Valls ha deciso di bombardare le postazioni dell’ISIS in Siria, un’iniziativa militare simile a quella svolta dagli Stati Uniti da ormai un anno. Mentre la comunità internazionale ha discusso se aprire un dialogo con Bashar Assad, come richiesto dalla Russia di Putin sua alleata, François Hollande ha ribadito di fronte all’assemblea generale dell’Onu come non ci sia spazio di trattativa con un dittatore responsabile di così tanti crimini efferati.

Photo credit: JOSEPH EID/AFP/Getty Images

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