Dimissioni Ignazio Marino, tutti gli scivoloni del sindaco

Ignazio Marino dimissioni si o no? Nel dubbio, ecco  tutte le gaffes del sindaco chirurgo che in queste ore è sotto assedio per la questione degli scontrini per spese di rappresentanza che in realtà sarebbero state cene in famiglia.

DIMISIONI IGNAZIO MARINO, TUTTE LE GAFFES DEL SINDACO

Il Pontificio Consiglio della Famiglia ha smentito di aver invitato il sindaco; il comune di Philadelphia ha smentito di aver pagato; dal Campidoglio hanno fatto notare che il sindaco non aveva mai detto con chiarezza che dal Vaticano fosse arrivato un invito ufficiale, ma in un’intervista al Messaggero il sindaco aveva esplicitamente affermato che da Oltretevere si fosse manifestato il “piacere” di avere il sindaco al seguito; cronache e retroscena, invece, raccontano di una platea piuttosto sorpresa per la presenza di Ignazio Marino in prima fila a Philadelphia con la fascia tricolore da Sindaco; al di là dell’effettiva ricostruzione della vicenda, a risaltare è la durezza dei toni con i quali Papa Francesco ha risposto alla domanda di Stefano Maria Paci, vaticanista di SkyTg24, il che lascerebbe trasparire, se non altro, un cattivo rapporto personale fra i due. Solo l’ultimo degli inciampi comunicativi del sindaco-chirurgo, a dir la verità, che nei primi anni del suo mandato sta collezionando una serie non da poco di scivoloni.

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Lo scorso 19 giugno, il sindaco era atteso al Parco delle Valli, zona Montesacro, per il suo intervento alla Festa dell’Unità di Roma; intervento che il sindaco aprì con una frase diretta all’opposizione, alla destra romana che – si racconta – fece raggelare il volto di Matteo Orfini, commissario del Partito Democratico romano e principale alleato del sindaco-chirurgo nei suoi rapporti con il Pd di livello nazionale.

Se dopo il 2023 dovessi scrivere un libro su quello che ho visto dovrei iniziare con la frase del film che dice ‘Ho visto cose che voi umani non avete visto mai’. Ed e’ quello che ho visto in Campidoglio dopo l’arrivo di una destra che non ha vergogna: tornino dalle fogne da dove sono venuti invece di dare lezioni di democrazia e rigore a noi che siamo i naturali eredi

Una frase che infiammò il pubblico presente e che non entusiasmò gli alleati di Marino; una frase su cui tutta l’opposizione in Consiglio Comunale si scagliò, tanto da costringere il primo cittadino a chiedere scusa nell’Aula Giulio Cesare, alla prima occasione disponibile. 

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Esattamente un mese dopo, a luglio, in occasione di una manifestazione nel quartiere di San Lorenzo – una commemorazione per i caduti della Resistenza – alcuni cittadini presero a contestare il Primo Cittadino che si rivolse ad una signora sostenendo di avere un quadro chiaro delle sue capacità celebrali: “Signora, faccia funzionare i due neuroni che le sono rimasti”, disse il sindaco, immortalato in un video che è possibile vedere qui. Anche qui, il sindaco dovette chiedere scusa.

È vero, non avrei dovuto lasciarmi andare a quel commento. Sono molto sensibile quando si parla di vittime della seconda guerra mondiale. Parlavo di mio padre, deportato in un campo di concentramento in Polonia, che raramente ricordo in pubblico. Ma sentire urlare durante un momento di ricordo delle vittime dei bombardamenti mi ha fatto innervosire. Mi scuso per aver perso la calma.

Ennesima gaffe, dunque, ed ennesime scuse da parte del primo cittadino. Per non parlare del caso Panda Rossa: nel pieno del PandaGate, mentre il sindaco aveva per le mani in Assemblea Capitolina e su tutti i giornali la questione delle multe prese, abbuonate, non pagate, poi pagate dal Primo Cittadino; nel mezzo dell’hacker-gate in salsa romana, con tanto di denunce in procura poi cadute nel nulla, le Iene pizzicarono la Panda Rossa di Ignazio Marino, protagonista del caso, anche in divieto di sosta. Tempo prima, Ignazio Marino finì nella bufera per le sue dichiarazioni nei riguardi dei giornalisti che gli avevano chiesto se fosse vero che il governo aveva in mente di affidare la regia del Giubileo a una persona diversa da lui. Stizzito, il sindaco dichiarò: “Non leggo i giornali, li usiamo a casa per incartare il pesce e le uova”, alludendo alle ricostruzioni di stampa che lo vedevano “soccombente” rispetto a qualcun altro sulla gestione dell’Anno Santo della Misericordia. Anche qui, sdegno unanime di opposizione, degli alleati di Ignazio Marino e dei rappresentanti della stampa. 

Più che una battuta l’uscita del sindaco Marino sui giornalisti è uno scivolone considerate le migliaia di operatori dell’informazione che, complice la crisi, hanno perso o rischiano di perdere il lavoro

Così, l’ordine dei giornalisti di Roma e del Lazio, per non parlare della prima pagina del Tempo e di un editoriale non firmato sulla cronaca di Roma del Messaggero.

Strana sortita per un sindaco che pur non ha un rapporto idilliaco con la stampa. Di sicuro le parole di Marino sembrano un modo per costruirsi una realtà virtuale, politica o amministrativa che sia, nella quale egli si possa crogiolare con i desideri anziché confrontarsi con i fatti. Di sicuro, se dovessimo utilizzare i giornali in modo mariniano e quindi improprio, rischieremmo di doverci avvolgere i troppi annunci rimasti lettera morta che arrivano quotidianamente dal Campidoglio.

E ancora: nella puntata di Un Giorno da Pecora del 30 settembre 2014 il sindaco, poco prima di annunciare la propria ricandidatura, disse: “Io sono fortemente attirato da qualunque sostanza stupefacente ma non ne ho mai utilizzata nessuna, perchè ho paura da un punto di vista medico”. Il sindaco continuava poi:

Certo mi sono molto interrogato, perchè quando abbiamo avuto in città i Rolling Stones, vedendo il batterista, a quasi 75 anni, suonare senza interruzione con un energia incredibile, diventa poi difficile spiegare ai tuoi figli che non devono utilizzare sostanze

Il sindaco tentò poi di presentare il tutto come “l’ironia di un medico”, anche se, prevedibilmente, l’opposizione salì sulle barricate chiedendo che il sindaco facesse “il test antidroga”; e curiosamente, poco dopo, disse in diretta radiofonica che lui e Papa Francesco “ogni tanto si sentivano al telefono”. Evidentemente, il loro rapporto deve essersi un po’ deteriorato negli ultimi anni. Copertina: AnsaFoto

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