Le Iene: il cellulare ci spia, ecco come. E soprattutto quanto – VIDEO

LE IENE: IL CELLULARE CI SPIA –

C’è da aver paura, dopo l’inchiesta di Matteo Viviani su come e quanto possano intercettare il tuo smartphone. E dire che Edward Snowden – basta rivedere il film Citizen Four (nel servizio si mostra proprio quella scena) – ci aveva avvertito, eccome. La Iena, reduce peraltro da un sms piuttosto angosciante da parte di un presunto boss che minaccia di far esplodere una bomba in diretta e che ha causato l’aumento delle misure di sicurezza in studio, però ha voluto provarlo sulla sua pelle. In verità in merito Le Iene avevano già trovato riscontri nel 2009 – su come recuperare dati da un cellulare altrui – e lo stesso Viviani aveva affrontato un compito simile nel 2013.

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Ma quello di domenica sera è un documento sconvolgente. Viviani va alla Tesla Consulting, società che si occupa di sicurezza informatica e scopre da loro che sì, hanno sviluppato un programma molto simile a quello a cui accennava Snowden, per motivi formativi interni, e che però un software analogo e più potente è stato acquistato da tutti i servizi segreti del mondo per parecchi milioni di euro. La Iena, allora, incredula, li sfida ad hackerare il suo smartphone. Piazza due telecamere dove gira il software e ci sono i due della Tesla, poi se ne va in giro. E finge ogni tipo di nefandezza: propone un reato fiscale a un amico noto, si vede con l’amante. Ci tiene, nel montato, a sottolineare che sia tutto finto (anche se dissimula fin troppo bene), e c’è da augurarselo visto che sua moglie è la bellissima Ljudmila Radčenko e che insieme hanno la piccola Eva.

Al suo ritorno scopre che non c’è telefonata che non sia stata ascoltata, né immagine, anche quelle più private, che non sia stata fotografata e messa, addirittura, nella sua gallery. Il suo smartphone, cliccando su un innocentissimo link, era semplicemente diventato il suo peggior nemico, una voragine nella sua privacy. E, fidatevi, dopo aper visto questo servizio, forse, tornerete a quei telefonini enormi che non andavano in rete e non scattavano fotografie. A quei “muletti” che vi proteggevano.

Non ci credete? Provate per credere, guardate qui.

 

 

 

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