L’accordo sul gas tra Ucraina e Russia, Kiev blocca i voli

Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo sulla fornitura di gas per l’inverno, fondamentale l’impegno economico dell’Europa nel fornire finanziamenti a Kiev e garanzie di pagamento a Mosca.

L’ACCORDO TRA RUSSIA E UCRAINA –

Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo sulla fornitura di gas per l’inverno, ponendo fine a mesi di incertezze: lo annuncia il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, sotto la cui egida è avvenuta la trattativa. Le dispute su prezzi e condizioni per la fornitura di gas hanno creato tensione in questi ultimi anni fra Mosca e Kiev che si aggiunge alle ostilità politico-militari fra i due paesi vicini. Nel 2009 si giunse all’interruzione delle forniture che ha creato anche problemi alle forniture al’Unione europea, che passano per il gasdotto ucraino. Lo scorso inverno i due Paesi raggiunsero un accordo al’ultimo momento utile prima di lasciare l’Ucraina al gelo, ma le condizioni di allora oggi sono superate. Le trattative concluse oggi sono iniziate lo scorso marzo con la mediazione dell’Ue. L’accordo odierno, che assicura la fornitura a Kiev fino al prossimo marzo, è stato firmato a Bruxelles dal ministro dell’energia russo, Alexander Novak e dal suo omologo ucraino, Volodimir Demchishin. Gli accordi, che copriranno tutta la stagione invernale, assicurano la soddisfazione del fabbisogno ucraino e i transiti verso l’Europa, ha assicurato Sefcovic. I dettagli non sono però stati resi noti la firma è stata rinviata ai prossimi giorni perché: «Servono procedure separate” è stata la laconica spiegazione».

I SOLDI DELL’EUROPA –

Decisivo per sbloccare le trattative, ha ammesso il ministro ucraino, è stato l’intervento della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), che ha concesso una linea di credito revolving di 300 milioni di dollari, disponibile fino a maggio 2018. Denaro contante, che consentirà alla compagnia ucraina Naftogaz di acquistare almeno una parte del gas necessario a riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno, mettendo al sicuro dal freddo gli ucraini ed evitando situazioni difficili in Europa, visto che un terzo dei nostri approvvigionamenti arrivano dalla Russia e di questi metà passano tuttora per l’Ucraina.
La solvibilità era un aspetto cruciale per uscire dall’impasse, riferisce il Sole24ore. «Le forniture – aveva dichiarato il russo Novak – riprenderanno non appena arriveranno i soldi». Il Governo russo proprio ieri aveva intanto emanato un decreto che indicava un prezzo del gas per l’Ucraina di 227 dollari per mille metri cubi, non lontano dai 220 $ che Kiev considera «un livello accettabile»

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 L’ULTIMA MINACCIA DI POROSHENKO –

Intanto il presidente Poroshenko ha affermato che dal 25 ottobre prossimo non potranno più atterrare voli russi in territorio ucraino e che anche i sorvoli saranno impediti se si riterrà che gli aerei trasportino materiale militare o dal doppio uso civile-militare. Quest’ultima precisazione risponde alla richiesta americana ai paesi europei d’ostacolare i rifornimenti russi alla Siria chiudendo il loro spazio aereo ai velivoli del Cremlino.

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