Comunali Napoli, il Pd (per ora) è fermo al 1993

Cercare un candidato sindaco ai tempi della ‘rottamazione’ e ritrovarsi a discutere della possibile discesa in campo del primo cittadino già eletto 22 anni prima. Il Pd di Napoli sembra aver cominciato con il piede sbagliato la partita elettorale delle Comunali 2016. Ancora afflitto dal tatticismo di correnti e campioni di preferenze, e indeciso se scegliere il proprio leader percorrendo o meno la strada delle primarie, il partito sembra rivivere in queste settimane la stessa situazione di incertezza vissuta poco meno di un anno fa, alla vigilia della campagna per le Regionali, quando il voto per la scelta del candidato governatore fu rinviato ben cinque volte in appena tre mesi.

COMUNALI NAPOLI, CANDIDATI PD IN TRINCEA –

Oggi come allora le primarie sembrano essere più una soluzione estrema che una normale competizione prevista dallo statuto. Cominciano ad essere rinviate le assemblee di partito durante le quali si potrebbe fissare la data del voto, mentre le segreterie (provinciale e regionale) temporeggiano, secondo i più maliziosi solo nella speranza di favorire un accordo interno, una convergenza di più anime del partito su un nome condiviso. Si tratta di scelte legittime, per carità. Ma che non tutti gradiscono. Soprattutto se alle incognite sulla road map del Pd verso le Comunali si sommano anche quelle sulle candidature. Incassato un nuovo «no» alla candidatura da Raffaele Cantone (il rifiuto del presidente dell’Anticorruzione era comunque previsto e prevedibile) l’unico ad uscire allo scoperto finora (senza tuttavia annunciare la sua corsa in via ufficiale) è stato Antonio Bassolino, già sindaco della città partenopea dal ’93 al 2000 e poi presidente della Regione Campania dal 2000 al 2010, ancora apprezzato da parte del mondo della cultura e dell’imprenditoria napoletana. Si parla soprattutto di lui, mentre tutti gli altri possibili competitor attendono il momento migliore per entrare in gioco. Non si scopre ad esempio Andrea Cozzolino, europarlamentare, vincitore delle primarie del 2011 congelate per presunti brogli, a marzo scorso sconfitto da Vincenzo De Luca alle primarie per la candidatura alle Regionali. E non scopre le sue carte nemmeno Leonardo Impegno, consigliere comunale a Napoli dal 2001 al 2011 ed oggi deputato. Non sono i soli. Altri nomi che circolano sono quelli di Umberto Ranieri, esponente Pd già candidato con Cozzolino alle primarie del 2011, e di Graziella Pagano, quattro volte eletta senatrice e per un anno entrata al Parlamento Europeo. Quando arriverà per loro (o solo alcuni di loro) il momento di sciogliere la riserva?

COMUNALI NAPOLI, ROAD MAP INCERTA –

Nel Pd napoletano e campano una risposta chiara a questo interrogativo nessuno sembra in grado di fornirla. La settimana scorsa alla Festa dell’Unità di Napoli organizzata dai Giovani Democratici il segretario provinciale Venanzio Carpentieri ci ha detto che «non è tempo di totonomi», che è opportuno in sostanza prima badare ai contenuti e alla squadra. Alla manifestazione Sannio Smart, invece, la segretaria regionale Assunta Tartaglione si è lasciata scappare un «Siamo a zero» spiegando che la tabella di marcia verso la scelta di un candidato dovrebbe essere più chiara solo nelle prossime settimane, con le nuove assemblee di partito. Posizioni che non piacciono particolarmente a Marco Sarracino, segretario regionale dei Giovani Democratici, favorevole invece alle primarie «a tutti i costi» perché – dice – «è dopo le primarie che si può creare la leadership». Sarracino teme che la mancata indicazione di una data delle primarie possa essere il presupposto per evitare il voto ed anche per tentare un accordo con Ncd (all’area più governativa di Area Popolare).

COMUNALI NAPOLI, ALLEANZE DA COSTRUIRE –

Già, perché la partita delle primarie non può non intrecciarsi con quelle delle alleanze. Ed anche sulle alleanze spuntano nodi da risolvere. Sel in questi anni ha strizzato l’occhio a de Magistris, ma il capogruppo Arturo Scotto ha speso parole benevole verso Bassolino. Angelino Alfano ha annunciato di voler presentare un proprio candidato, ma i Gd di Napoli hanno organizzato alla Festa dell’Unità un piccolo No-Ncd party per prendere le distanze da chi nel Pd gradirebbe un accordo al centro. I Democratici, al momento, lasciano aperte entrambe le possibilità (accordi a sinistra o al centro), consapevoli che percorrere entrambe le vie risulta quasi impossibile. «L’unica certezza è che si parte dall’alleanza che ci ha fatto vincere alle Regionali», ci ha detto alla Festa dell’Unità Mario Casillo, il consigliere regionale Dem più votato. L’Idv, ad esempio, sostiene il governatore De Luca ed è disponibile per le Comunali ad un’intesa con il Pd. Ma al Comune sostiene la giunta de Magistris, che il Pd ovviamente attacca un giorno sì e l’altro pure.

(Foto di copertina: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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