Così Volkswagen ingannava i test antinquinamento. Stop alle vendite dei diesel negli Usa, crollo in borsa

I vertici di Volkswagen hanno ammesso che la casa tedesca ha ingannato i test sulle emissioni inquinanti negli Usa, ed hanno ordinato lo stop alle vendite dei diesel. In un comunicato diffuso ieri l’amministratore delegato Marin Winterkorn ha fatto sapere che «le autorità hanno accertato delle manipolazioni da parte di Vw dei test sulle auto con motori diesel» e che l’azienda «collabora con le autorità per chiarire» del tutto il caso «il più presto possibile».

VOLKSWAGEN, SOFTWARE TRUCCATO –

I test antinquinamento in questione riguardano i modelli equipaggiati con un motore diesel 2 litri, che negli Usa sono Golf, Jetta, Passat, Maggiolino e Audi A3. Racconta Andrea Malan sul Sole 24 Ore:

Il caso Vw è scoppiato quando l’Epa, l’ente americano per la protezione dell’ambiente, ha scoperto che le vetture Volkswagen e Audi con motore diesel 2 litri (lo stesso che equipaggia moltissime auto del gruppo Vw vendute in Europa) emettono molti più ossidi di azoto in condizioni normali che non durante i test specifici. Dopo lunghe ricerche ed esperimenti, ha scoperto che responsabile è un software – installato appositamente nella centralina motore – che riconosce le condizioni di test e attiva solo in quel caso i dispositivi più efficienti contro le emissioni; questi ultimi sono invece disattivati durante la guida normale, e il motore produce quindi da 10 a 40 volte la quantità di ossidi di azoto dichiarata in base ai test. Volkswagen ha ammesso che i veicoli contenevano effettivamente il software incriminato.

VOLSKSWAGEN, MULTA FINO A 18 MILIARDI DI DOLLARI –

La Volkswagen avrebbe ingannato i testora, in base alla normativa Epa, rischia una sanzione enorme, fino a 18 miliardi di dollari. La casa lo avrebbe fatto per evitare di limitare le prestazioni del motore. Spiega ancora Malan sul Sole 24 Ore:

Secondo gli esperti, i dspositivi che limitano le emissioni di azoto fanno consumare di più il motore, e quindi emettere più CO2; potrebbero inoltre limitarne le prestazioni, in particolare la coppia motrice che è uno dei punti di forza dei motori diesel rispetto a quelli a benzina. A questo punto lo scarso successo del motore diesel negli Usa, motore di cui le case tedesche e soprattutto Volkswagen si sono fatte paladine, è destinato a subire un duro colpo. Gli americani, come del resto i giapponesi, sono convinti da sempre che il diesel sia un motore intrinsecamente sporco e inadatto alle autovetture; il caso Vw non farà che rinconfermare questa loro opinione.

VOLKSWAGEN, CROLLO IN BORSA: -20% –

La notizia ha fatto immediatamente crollare il titolo in borsa. Attorno alle 12 le azioni del colosso automobilistico tedesco, primo produttore mondiale, perdevano a Francoforte il 20,07%, a quota 129,80 euro.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / BORIS ROESSLER)

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