Sondaggi politici, il M5S non si ferma più: oltre il 25% in 7 rilevazioni su 10

Ne parlavamo la scorsa settimana. Mentre la Lega Nord di Salvini ha smesso da almeno tre mesi di guadagnare consenso, il Movimento 5 Stelle ha continuano anche in estate a recuperare terreno dal Partito Democratico, passando dal 18% medio di fine febbraio e inizio marzo al 24,5% di inizio settembre. Ma la risalita del partito di Beppe Grillo non sembra essersi interrotta nemmeno negli ultimi giorni. Stando infatti alla media dei sondaggi politici sulle intenzioni di voto realizzati tra il 7 e il 15 settembre da dieci diversi istituti demoscopici il Movimento 5 Stelle ha guadagnato un altro punto percentuale sul centrosinistra portandosi ora al 25,4%, un livello di consenso che ai pentastellati non era stato attribuito nemmeno alla vigilia delle Europee dello scorso anno.

 

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SONDAGGI POLITICI: 7 VOLTE SU 10 M5S OLTRE IL 25% –

Precisamente il Pd nei sondaggi resta primo partito con una media del 32,8%, in linea con i dati di sette giorni fa. Il partito di Renzi si muove tra il 31,5 indicato da Euromedia Resarch ed Ipr Marketing al 34,6% stimato da Swg. Il M5S invece oscilla in un intervello più ampio, che va dal 22,5% di Swg al 27 di Ipr. Ma ciò che sorprende è che ben 7 istituti demoscopici su 10 considerano i pentastellati oltre il 25%. Dunque, come spiegare questo nuovo boom? Come mai il Movimento 5 Stelle cresce nonostante non sia direttamente in campo il suo leader Beppe Grillo? Una risposta interessante è quella che ha fornito ieri a Giornalettismo la nota sondaggista Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research. «In occasione delle Regionali i vari Di Maio, Di Battista, Taverna ed altri – ha spiegato Ghisleri – hanno cominciato ad avere spazio in tv non solo nei video in collegamento, ma anche in studio» e attraverso un messaggio molto semplice «sono riusciti a trasmettere un messaggio molto semplice, ad arrivare al cuore degli elettori». Senza dimenticare «che hanno ricevuto vento in poppa dagli scandali come Mafia Capitale», perché «la gente li ha percepiti come mosche bianche».

SONDAGGI POLITICI: FDI E SEL VICINE AL 4% –

Tutt’altro discorso va fatto per i partiti di centrodestra. Forza Italia continua a mantenersi su livelli molto bassi, tra l’11 e il 12% di media, mentre la Lega subisce una piccola flessione (la seconda consecutiva). Il partito di Salvini cede un altro mezzo punto stabilizzandosi intorno al 15%. Fratelli d’Italia si conferma al 4, muovendosi tra il 3,5 e il 4,6%. Si tratta degli stessi numeri che vengono attribuiti anche a Sel, che viene stimata mediamente al 3,9% e che oscilla tra il 2,3 e il 4,6%. Ancora negativi i dati di Area Popolare, formazione che unisce Ncd e Udc. I centristi sono ancora vicini alla soglia di sbarramento (3%) prevista dall’Italicum per l’ingresso alla Camera. Il dato medio è del 3,1%.

SONDAGGI POLITICI: SCELTA CIVICA E IDV SOTTO L’1% –

Infine, i numeri dei partiti minori. Nettamente al di sotto della soglia del 3% ci sono sia Scelta Civica (che varia dallo 0,3 allo 0,5%) che l’Italia dei Valori (che oscilla tra lo o,3 e lo 0,8%). Ma le possibilità di entrare in Parlamento dopo una corsa in solitaria sembrano quasi nulle anche per la sinistra radicale. Rifondazione Comunista non supera mai l’1,1%. I Verdi non vanno oltre lo 0,9.

(Photocredit copertina: ANSA/ ANGELO CARCONI)

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