Dopo lo sgambetto di Petra Laszlo e il selfie, ecco che fine ha fatto Osama

 Osama Abdul Mohsen è giunto in Spagna, dove ha trovato accoglienza e un lavoro. Divenuto famoso perché sgambettato dall’infame Petra Laszlo, l’uomo lavorerà per una scuola che forma allenatori di calcio.

Osama al-Abdelmohsen e la figlia, dal suo profilo Facebook
Osama al-Abdelmohsen e la figlia, dal suo profilo Facebook

DALLO SGAMBETTO È NATA UN’OCCASIONE FAVOREVOLE –

Osama Abdul Mohsen è il profugo siriano che è diventato famoso perché sgambettato da Petra Laszlo mentre, con il figlio in braccio, cercava di evadere un blocco della polizia ungherese per andare verso l’Europa. Mohsen in Siria faceva l’allenatore di calcio dell’Al-Fotuwa di Deir-ez-Zor, seria A siriana. La donna, un’operatrice-video che lavorava per una rete vicina al partito d’estrema destra ungherese Jobbik, era stata colta in video nell’atto di colpire altri migranti, ma lo sgambetto a Mohsen con il figlio in braccio ha indubbiamente catturato l’attenzione dei media.

L’OFFERTA SPAGNOLA PER MOHSEN –

Miguel Ángel Galán, direttore del CENAFE (Escuela Oficial de Entrenadores Futbol y Fútbol Sala) di Getafe, un sobborgo di Madrid, ha spiegato che in questa specie di Coverciano spagnola è nata l’idea di aiutare il collega allenatore dopo aver letto della sua storia. Così uno degli allievi, Mohamed Larouzi, si è offerto volontario per recarsi in Germania per fare da traduttore e accompagnatore all’uomo e ai suoi due figli, che cosìhanno preso una aereo diretto a Madrid, dove sono stati accolti con calore. A lui il centro offre un lavoro, vitto, alloggio e assistenza, ma anche la possibilità d’accogliere la moglie e gli altri due figli, un maschio e una femmina, che ancora non hanno raggiunto l’Europa e attendono in Turchia.

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LA SPAGNA E I PROFUGHI –

La Spagna si è impegnata ad accogliere 17.000 profughi siriani, 2.400 dei quali finiranno nella capitale. Accogliente anche il sindaco di Getafe, Sara Hernandez, che ha spiegato che il comune si coordinerà con la scuola per assistere al meglio l’uomo e la sua famiglia nel processo d’insegnamento e integrazione.

 

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