Casaleggio: «Di Maio non è il leader». E svolta: «Accogliere i migranti e basta armi»

Gianroberto Casaleggio, uno dei creatori del Movimento 5 Stelle, esclude che possa esserci d’ora in poi un allentamento della presenza sua e di Grillo nell’attività dentro il Movimento. Sull’indicazione di Luigi Di Maio come leader, il guru, in una intervista a Il Fatto, ha affermato in modo netto: «Nel Movimento 5 Stelle non ci sono leader. E’ un movimento leaderless, come a suo tempo si dichiarò Occupy Wall Street. So che per chi è abituato alle formazioni partitiche è un concetto difficile da accettare e forse anche da capire, ma Grillo e io siamo solo garanti che le regole e i principi siano rispettati. Il leader del Movimento 5 Stelle è il M5S stesso». Spiega il sistema Rousseau e racconta: «Rimane

confermata per ora la messa on line di tutte le funzioni per fine anno. Finora la partecipazione
maggiore è stata quella al dibattito sul reddito di cittadinanza, che il Pd tiene fermo da mesi alla commissione lavoro del Senato: oltre 8.100 interventi e integrazioni da parte degli iscritti».

Funziona il direttorio?
Sì ma il nome “direttorio” è fuorviante. Sarebbe più appropriato definirlo comitato operativo. Questo compito è svolto da circa un anno molto bene da Fico, Di Maio, Ruocco, Di Battista e Sibilia.

Cambieranno le regole per scegliere le candidature?

No, c’è stato un fraintendimento su alcune parole di Grillo a Brescia, estrapolate da un discorso riferito ai Meet-up durante un incontro conviviale del M5S. Le candidature saranno scelte come in passato attraverso la rete, rimarranno il vincolo dei due mandati, il taglio degli stipendi degli eletti e il rifiuto del finanziamento pubblico.

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CASALEGGIO E LA SVOLTA SUI MIGRANTI E LE ARMI

– Per Casaleggio «non è previsto» un sostegno del M5S alla candidatura di Di Pietro a sindaco di Milano. Sui migranti però arriva la svolta. E sulle armi il Movimento potrebbe trovarsi in linea con la svolta “obamiana” del Pd.

Che posizione avete nei confronti dei profughi che arrivano in Europa?
Che devono essere accolti. Bisogna però intervenire sulle cause (come per esempio la
vendita di armi) e non solo sugli effetti. L’Italia è da anni nella top ten dei Paesi produttori
di armi del mondo. In particolare l’Italia è il primo Paese in Europa a vendere armi
alla Siria: dal 2001 al 2013 la Siria ha acquistato armi nel vecchio continente per 27,7
milioni di euro. Di questi, quasi 17 arrivano dal nostro Paese. Si vuole combattere la
guerra con la guerra.

Che rapporti avete con chi è uscito o uscirà dal Pd?
Nessuno. I nostri rapporti non sono mai interpersonali, ma sul programma. Chiunque presenti una proposta di legge che rispecchi il nostro programma sarà votato, anche se è un ex Pd.

Ci sono margini di collaborazione in Parlamento con i Pd o ex Pd che si oppongono alle
“riforme” renziane? Io questa resistenza non l’ho ancora vista se non a parole, in ogni caso vale la risposta data
alla domanda precedente.

Infine il guru spiega come non si sia arricchito con il Movimento: «Semmai il contrario. Da
quando è nato il M5S, nel 2009, i profitti della Casaleggio Associati sono stati inferiori
agli anni precedenti, fino ad arrivare alle perdite del 2014. Il supporto al M5S della
mia società negli anni è cresciuto con la crescita del Movimento che, ricordo, non
prende finanziamenti elettorali e rifiuta il 2 per mille».

(In copertina ANSA/ANGELO CARCONI)

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