“A causa della scelta di Facebook”: il grande ritorno della bufala dello “status per la privacy” su Facebook

10/09/2015 di Redazione

Negli ultimi giorni ha ripreso a circolare su Facebook un messaggio che invita gli utenti a ricondividerne il testo in una sorta di “autocertificazione” per “impedire” a Facebook di appropriarsi dei contenuti pubblicati sul proprio profilo. Il messaggio fa riferimento alle «nuove linee guida di Facebook» e si chiude con una specie di spauracchio digitale: se non lo ricondividi sulla tua bacheca, acconsenti al fatto che tutti i tuoi contenuti – foto comprese – possano essere utilizzate da Facebook anche a fini commerciali.

A causa della scelta di Facebook di includere un software che permette l’uso di informazioni personali, dichiaro quanto segue: oggi, giorno 7 settembre 2015, in risposta alle nuove linee guida di Facebook e articoli l. 111, 112 e 113 del Codice della proprietà intellettuale, dichiaro che, i miei diritti sono associati a tutte le mie informazioni personali, dipinti, disegni, fotografie, testi, ecc… postati sul mio profilo. Per l’uso commerciale di quanto sopra, è necessario il mio consenso per iscritto in qualsiasi momento. Chi legge questo testo può copiarlo e incollarlo nella propria bacheca di Facebook. Ciò consentirà di porsi sotto la protezione del diritto d’autore. Informo Facebook, che è severamente vietato divulgare, copiare, distribuire, diffondere o fare qualsiasi altra azione contro di me, sulla base di questo profilo e/o dei suoi contenuti. Le misure di cui sopra si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti e/o dipendenti, sotto la direzione di Facebook. Le informazioni riservate sono incluse nel contenuto del profilo. La violazione della mia privacy è punibile dalla legge (UCC 1 1 1 1-308-308-308-103 e Lo Statuto di Roma). Tutti i membri sono invitati a pubblicare un annuncio di questo tipo, o se si preferisce, questo testo può essere copiato e incollato. Se non si pubblica questa dichiarazione almeno una volta, tacitamente si consente l’utilizzo di elementi quali foto, così come le informazioni contenute nell’aggiornamento proprio profilo.

Facebook linee guida articoli 111 112 e 113
Il testo completo del messaggio – Facebook

LA SOLITA VECCHIA BUFALA –

Naturalmente si tratta di una bufala: sia dal punto di vista del contenuto che sull’effettiva utilità dell’incollare il messaggio sul proprio profilo per avere una qualche forma di tutela della propria privacy. Non solo: lo stesso identico messaggio era già diventato virale lo scorso autunno e già allora era stato identificato come bufala, oltre che “accusato” di essere una grossolana traduzione di un messaggio in lingua inglese che era circolato tra gli utenti americani del social network blu. In quel periodo, infatti, Facebook aveva introdotto regole per la privacy più semplici, per aiutare i propri utenti a capire cosa volessero mostrare ai propri contatti e cosa no. Tuttavia, come è chiaramente esplicitato nelle condizioni di utilizzo che si sottoscrivono nel momento in cui ci si iscrive a Facebook, tutto quello che viene pubblicato sul proprio profilo con status “pubblico”, può essere visto, e riutilizzato da qualsiasi utente di Facebook che ha libero accesso alle informazioni che noi, appunto, abbiamo scelto di condividere pubblicamente. Questo, in ogni caso, non ha nulla a che vedere con l’utilizzo dei nostri contenuti a scopi commerciali e – anche se fosse – non sarebbe certo uno status incollato sulla bacheca a offrire una maggiore tutela.

In definitiva la questione è sempre la stessa: se si vuole evitare che qualcuno metta il naso tra i nostri contenuti su Facebook la soluzione è, semplicemente, chiudere il proprio profilo Facebook.

(Photocredit copertina: Facebook)

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