Stefano Esposito Vs i ciclisti romani: “E’ inadeguato, si occupi di altro”

Stefano Esposito, l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, farebbe bene a “non occuparsi più di ciclabilità”. E’ quanto dichiarano a Giornalettismo.com gli esponenti delle associazioni di coordinamento dei ciclisti urbani della capitale, dopo l’incontro – definito “disastroso” – fra lo stesso Esposito e le associazioni delle biciclette urbane di Roma Capitale; un incontro che è stato sbobinato e messo online proprio dai rappresentanti dei gruppi di pressione delle biciclette in città, e nel quale il neo assessore alla mobilità ha detto chiaramente che molti dei progetti relativi alla ciclabilità a Roma, da molto tempo auspicati dalle associazioni dei ciclisti, si potevano considerare conclusi.

STEFANO ESPOSITO, I CICLISTI ROMANI: “E’ INADEGUATO, SI OCCUPI DI ALTRO”

Fra questi il Grab, Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, un’opera che aveva ricevuto il plauso anche del governo e del ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, appassionato ciclista: Stefano Esposito, nella sbobinatura dell’incontro messa online da BikeItalia, aveva parlato chiaramente.

Io capisco il vostro punto di vista ma vi invito a non fare voli pindarci: 1) sulla mobilità privata non potremo mettere le mani, in assenza di un servizio pubblico degno di questo nome; 2) tutta la questione, messa in campo dal sindaco per il Giubileo, riguardo la questione del GRAB, qualcuno aveva raccontato che si aprirà a dicembre: non si aprirà nulla; 3) intendo rivedere tutte le piste ciclabili presenti, quelle sui marciapiedi – le ciclopedonali – per la mentalità romana non possono funzionare

E in ogni caso, certo non sarà possibile realizzare alcunché entro l’apertura del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Ancora: stop a qualsiasi progetto di “bike-lane” sulle strade della città – corsie preferenziali dipinte a terra riservate alle biciclette – perché, sostiene Esposito, “oggi un ciclista che sceglie di andare in strada rischia di essere ammazzato, ok? Se io realizzo una bike lane e la bike lane non è protetta dalla cultura che c’è a Roma e in Italia, poi ci sarà un magistrato che viene a cercarmi. E io – ve lo dico con molto affetto – non mi faccio venire a cercare”. Linea minimal per gli interventi sulla ciclabilità in città: soltanto piste ciclabili “classiche”, ben protette e sicure; tutto il resto, dice Esposito, i ciclisti urbani romani se lo possono serenamente scordare. 

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Dopo la pubblicazione del suo colloquio, con una dichiarazione affidata alle agenzie il senatore ed assessore è tornato sul tema sostenendo che il suo assessorato avrebbe in realtà l’intenzione di riprogettare il Grab, e non di abbandonarne l’idea.

Il Grab (Grande Raccordo Anulare delle Bici), così come è stato raccontato, ha dei seri problemi, uno su tutti quello che dovrebbe passare all’interno di alcune ville storiche che, come sappiamo, a determinati orari chiudono, cosa che renderebbe il Grab un percorso ‘a tempo’. Intendo quindi, e in tal senso ho dato indicazioni agli uffici, rivedere la progettazione e averne una di qualità: non mi interessa ‘vendermi’ la realizzazione di un Grab fatto con due strisce per terra. Voglio che i ciclisti possano pedalare in sicurezza e non mi importa di quello che dicono le associazioni

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Stefano Esposito, assessore alla Mobilità di Roma Capitale – ANSA/GIUSEPPE LAMI

Anche senza il cambio di progetto, ha ribadito Esposito, sarebbe stato impossibile concludere l’opera entro il Giubileo; e ancora, sulle associazioni dei ciclisti, parole che chiudono qualsiasi spiraglio.

Evidentemente ho sbagliato a incontrare queste associazioni, che tra l’altro spesso non rappresentano nessuno e con le quali non parlerò più. Sul Grab ho instaurato un rapporto serio con Legambiente che condivide le mie riflessioni sul progetto attuale e ne parlerò anche con Delrio, al quale il Grab sta molto a cuore, sia come ciclista sia come ministro delle Infrastrutture in grado di accompagnarci in questo lavoro

Non che le stesse associazioni, dopo l’incontro con Esposito, avessero intenzione di tornare al tavolo del dialogo.

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E’ Paolo Bellino, a nome di #SalvaiCiclisti Roma e sul web conosciuto anche come RotaFixa, a scambiare due parole con Giornalettismo.com riguardo l’incontro con l’assessore Esposito; che, dicono i ciclisti urbani, farebbe meglio a rimettere al sindaco la delega alla ciclabilità, sopratutto dopo le ultime parole. “Che il panorama sia desolante lo sappiamo da tempo”, ci dice Bellino, “e almeno questa vicenda ci ha chiarito molti dubbi. E’ da dire che qualche mese fa in un incontro tra il sindaco Ignazio Marino e i gruppi di pressione ciclistica romani avevo chiesto espressamente al sindaco un assessore ciclista vero, uno che sa cosa sia la vita in strada. Mi ha risposto che non ci sono soldi per pagare un altro stipendio”. Dopo l’incontro con Esposito, continua Bellino, la situazione è nettamente peggiorata: “Ieri abbiamo tutti capito che l’assessore non ha la cultura necessaria a poter agire sulla ciclabilità. Non incontrarlo non ci cambia niente: a quanto pare è inutile. Rilanciamo l’idea di un assessore alla ciclabilità che sia competente. Auspichiamo che la ciclabilità venga scorporata da quell’assessorato (che è un pozzo nero di interessi che con la ciclabilità non hanno niente a che fare). L’importante è che non se ne occupi Esposito, vista la sua palese arretratezza. Se vuole si occupi di Atac e di Bus, ma è meglio se uno così non metta mano sul futuro dei ciclisti urbani”, conclude Bellino. 

Copertina: Getty Images

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