Matteo Renzi a Cernobbio: «Addio a Imu e Tasi dal 2016»

«L’Italia non è più il problema economico europeo, non è più il problema dell’economia mondiale, e ha una classe straordinaria di imprenditori piccoli e medi che ha resistito in anni di crisi indipendente e nonostante la politica». Così Matteo Renzi a Cernobbio, intervenuto nel corso del forum Ambrosetti. Il Presidente del Consiglio ne ha approfittato per parlare di lavoro, di tasse promettendo l’addio a Imu e Tasi dal 2016, di riforme, di crescita e d’immigrazione, lanciando una stoccata alla minoranza del Partito Democratico:  «mi ha contestato sempre, dimostrando una invidiabile coerenza del pensiero».

Matteo Renzi
ANSA/ MATTEO BAZZI

MATTEO RENZI: «L’ITALIA DEVE DIVENTARE UN PAESE PIU’ SEMPLICE E GIUSTO»

Matteo Renzi ha spiegato che l’obiettivo dell’esecutivo è quello di rendere l’Italia «un Paese più semplice e più giusto. E dentro ci devono essere le riforme e le regole del gioco». Ed a proposito di regole del gioco, per il Presidente del Consiglio stiamo assistendo ad un cambiamento “molecolare”: «Da qualche mese una nuova generazione sta cambiando, vedremo se nel bene o nel male nelle prossime elezioni, le regole del gioco e l’approccio della politica». Sulla base di questo presupposto, Matteo Renzi è sicuro: «L’Italia non è più il problema dell’economia europea, né dell’economia mondiale».

MATTEO RENZI: «COL JOBS ACT L’ITALIA HA FATTO IN UN ANNO QUELLO CHE LA GERMANIA HA FATTO IN TRE»

Perché dal primo trimestre ad oggi, continua il Presidente del Consiglio, l’Italia ha visto  «un aumento dei posti di lavoro di 260mila unità con un recupero del 25 per cento. Non è sufficiente ma sono i numeri, un’istantanea. Grazie al Jobs Act l’Italia ha fatto in un anno quello che la Germania ha fatto in tre». E questo dato, continua Renzi, rappresenta la prova dell’intenzione del Governo, un’intenzione definita “molto poco aulica”: «rendere questo paese più semplice e più giusto. Avere un Paese più semplice e giusto significa avere un responsabile per le cose che accadono e non accadono. Dall’altro lato vogliamo un Paese più giusto e ci sta dentro non solo il tema dei diritti ma quello delle tasse».

«NECESSARIO ABBASSARE IL DEBITO DAL 2016»

Riforma delle tasse significa anche combattere il debito pubblico a partire dal 2016: «Saremo inflessibili su questo e non perché ce lo chiede Merkel o il paese che ci sta accanto ma per i nostri figli». Ed a proposito di tasse, Renzi ha presentato il cronoprogramma da qui al 2018: «la prima operazione è stata quella del 2014 con gli 80 euro, ossia 10 miliardi di aiuto a 10 milioni di italiani che guadagnavano meno di 1.500 euro. Nel 2015 c’è stata l’operazione sull’Irap con il costo lavoro sganciato da Irap. Dal 2016 ci sara’ l’operazione sulla casa con l’abolizione di Imu e Tasi, poi toccherà all’Ires nel 2017 e all’Irpef nel 2018».

 

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RENZI: «I DATI DEL PIL NON CI FANNO BRINDARE OGGI, NON ERANO DESOLANTI IERI»

Questi risultati non sono certo sganciati dalla ripresa in ambito economico. Ed anche in questo caso Renzi si dimostra sicuro delle potenzialità dell’Italia: «I dati del Pil non ci fanno brindare. Non erano dati desolanti prima, non sono esaltanti oggi, ma se guardate i dati dell’Istat del Pil negli ultimi 20 anni solo tre volte l’Italia e’ stata in media dell’Europa, in questo doppio trimestre siamo tornati al livello dei nostri partner europei. Siamo come un ciclista che dopo aver forato è tornato nel gruppo, il problema è che il gruppo va troppo piano. Il nostro obiettivo è correre più forte».

RENZI: «ADDIO AI SALOTTI BUONI»

L’Italia può correre più forte. E per farlo la ricetta passa dal lavoro. Ormai l’articolo 18, Renzi l’ha ricordato, non c’è più. Così com’è finito il tempo dei salotti buoni «e bisognerà riflettere sui danni che ha fatto il patto di sindacato.Si dice spesso che in Italia ha fatto danni il sindacato, ma non si dice dei danni che hanno fatto i patti di sindacato. L’Italia del futuro e’ gia’ qui. Con la riforma elettorale chi arriva primo vince. Dal punto di vista elettorale, soprattutto, chi arriva primo deve avere la possibilità di rispondere ai cittadini che lo hanno eletto». Perché, e qui si parla delle riforme costituzionali, l’obiettivo è quello di dare un vincitore sicuro alle elezioni.

RENZI: «BASTA COL BICAMERALISMO PERFETTO»

E con l’Italicum il discorso cade anche sulle altre riforme che, continua Renzi, «toglie alcuni poteri alle regioni ed elimina il bicameralismo perfetto che non e’ mai stato l’effetto di una scelta ma di una impasse. Inoltre mette nel dimenticatoio alcuni enti inutili». Infine Renzi parla del problema immigrazione manifestando la necessità “di un nuovo approccio: «Se l’Ue e’ solo una somma di tecnicismi burocratici è finita. L’immigrazione è un’occasione per un nuovo approccio. L’Italia sull’ immigrazione al prossimo consiglio Ue non dovrà cambiare posizione: quando chiedevamo un approccio comune era per affermare l’Ue come visione di ideali».

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