Assunzioni fantasma, indagine per truffa sulla ex onlus di Marino

Assunzioni fantasma, in favore di persone in realtà inesistenti, per garantirsi sgravi fiscali. È la truffa ai danni dello Stato di cui si sarebbe resa protagonista negli anni scorsi l’ex onlus di Ignazio Marino e sulla quale starebbe indagando oggi la procura della Repubblica di Roma. A darne notizia sono stati stamane i quotidiani Libero e Il Tempo. L’attuale sindaco di Roma avrebbe posto als ua firma a contratti con persone inesistenti per garantire vantaggi fiscali illeciti all’associazione Imagine, che presiedeva e della quale era legale rappresentante. Indagato sarebbe un informatico assunto da Marino prima che vincesse le elezioni. Scrive Roberta Catania su Libero:

Nel procedimento 1716/14 è stato iscritto l’ex dipendente Carlo Pignatelli, che «in concorso con terzi» avrebbe approfittato di un escamotage fiscale per avere un contratto di collaborazione con l’associazione. Ai vertici della onlus, invece, quelll’espediente avrebbe garantito importanti sgravi fiscali, quelli previsti dalla legge Biagi per consulenze inferiori ai cinquemila euro annui. La vicenda, venuta a galla nel giugno 2013 alla vigilia del ballottaggio per la poltrona da sindaco di Roma, ruota a ttorno a tre contratti di questo tipo: uno reale e due fasulli. Uno stipulato tra Carlo Pignatelli e Ignazio Marino, presidente (ai tempi, poi si è dimesso), fondatore e legale rappresentante della onlus; altri due firmati dall’eccellente chirurgo e da due persone che non esistono, Marco Serra e Franco Briani. Due teste di legno.

 

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Nel 2013 il comitato elettorale di Marino – ricorda Libero – aveva affermato che il chirurgo non era «coinvolto in alcun modo nella gestione amministrativa della onlus Imagine, il suo ruolo è legato solamente all’indirizzo scientifico dell’associazione». Il giornale, sull’indagine odierna, ricostruisce:

Il fascicolo va nelle mani del pm Pantaleo Polifemo, che delega gli accertamenti ai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del Lazio. le fiamme gialle non perdono tempo: perquisiscono l’abitazione di Carlo, a caccia di documenti falsi, pensando che il documento avesse usurpato l’identità dei due colleghi fantasma. Invece quei documenti non esistono, perché come sarà chiarito nel corso di tutti gli interrogatori, gli assegni arrivavano nelle sue mani già girati. Gli inquirenti ascoltano il collaboratore e la direttrice, che si assume tutte le responsabilità. Nessuno sente Marino, nonostante abbia firmato i contratti con persone che non esistono. Non solo. Nessuno lo interroga per chiedergli come mai, stilando il modulo 760 in cui sono specificati tutti i dipendenti di una società, il presidente della onlus avesse inserito anche Serra e Briani. Eppure era difficile sbagliare con una squadra di appena cinque persone e non rendersi conto che le altre due non si erano mai viste.

Imagine fu fondata nel 2005 da Marino per l’assistenza sanitaria a donne e bambini che vivono in condizioni di marginalità in Italia e in paesi poveri come l’Honduras e il Congo.

(Foto di copertina: Ansa / Ettore Ferrari)

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