La Gran Bretagna contro Schengen: «Causa stragi, stop anche ai cittadini UE»

Gli accordi di Schengen hanno esasperato il problema dell’immigrazione, per questo devono essere rimessi in discussione. Con una lettera al Sunday Times, il ministro dell’Interno britannico Theresa May punta il dito contro il trattato che permette la libera circolazione dei cittadini europei, responsabile – a suo dire – di aver aggravato la crisi dei migranti che ogni giorno tentano di raggiungere l’Europa.

«IMMIGRAZIONE NON SOSTENIBILE» –

«Troppa pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e i servizi pubblici, come scuole ed ospedali» – sono questi, secondo la May, i motivi che rendono «non sostenibile», il livello dell’immigrazione in Europa e sopratutto in Gran Bretagna. Infatti, per il ministro dell’Interno britannico il problema, ancor prima di essere europeo, riguarda il Regno Unito: «Ridurre il saldo migratorio UE non deve significare compromettere il principio della libera circolazione – scrive ancora il ministro – Quando è stato sancito, libera circolazione significava la libertà di muoversi per un posto di lavoro, non la libertà di attraversare le frontiere in cerca di lavoro». La lettera del ministro May arriva a pochi giorni dalla diffusione dei dati sull’immigrazione nel Regno Unito, che parlano di 330.000 nuovi arrivi ogni anno.

GIRO DI VITE CONTRO GLI IMMIGRATI –

La richiesta di Theresa May è quindi quella di mettere al bando tutti gli stranieri – compresi quelli europei e di conseguenza anche gli italiani – che si recano nel Regno Unito in cerca di lavoro. Potranno arrivare in Gran Bretagna solo coloro che un lavoro ce l’hanno già. Non solo: la stretta riguarderà anche gli studenti stranieri che arrivano nelle città britanniche per studiare e ci restano – pur senza lavoro – anche dopo la conclusione degli studi. Bisogna «rompere il legame» tra il diritto di studiare in Gran Bretagna e quello di restarci anche dopo, ha scritto la May.

(Photocredit copertina: EPA/PHILIPPE HUGUEN/POOL MAXPPP OUT – ANSA)

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