“Mi chiamava lurida mula e mi ha picchiato fino a farmi abortire”

E’ un quadro agghiacciante quello che emerge dai racconti di Vincenzina Ingrassia, la donna che qualche giorno fa ha ucciso il marito simulando una rapina, per poi confessare di aver reagito dopo anni di vessazioni

IL RACCONTO CHOC

Il racconto lo riporta Repubblica Palermo

La donna agli inquirenti ha raccontato anni di vessazioni: “Mi chiamava lurida mula”

Un matrimonio che sembra normale, come sempre in questi casi

All’apparenza una vita familiare serena, ma dal racconto della donna emerge un uomo completamente diverso: un marito violento che la picchiava continuamente, minacciandola con coltelli e pistole. Armi non dichiarate, che i carabinieri hanno trovato e sequestrato: una calibro 9, un fucile da caccia calibro 12 e munizioni.

La donna ha rivelato poi un terribile particolare su un aborto provocato dal marito

Enza Ingrassia ha raccontato al magistrato di non poter uscire da sola per fare la spesa e di essere stata costretta ad abortire negli anni Ottanta perché il marito non voleva figli. “Salì sulla mia pancia e mi diede tante di quelle botte che persi il mio bambino”

Fino all’ultimo, insensato litigio finito a bastonate

l’ultimo litigio era scoppiato perché i cani abbaiavano e la vittima aveva iniziato a bastonarli per poi riservare lo stesso trattamento alla moglie. Poche ore dopo la donna lo ha ucciso con lo stesso bastone.

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