Borse, ancora tensione: l’Asia in rosso, Milano e Atene volano

25/08/2015 di Redazione

BORSA DI MILANO, +5,86% –

Il disastro asiatico non travolge l’Europa, anzi. Italia e Grecia vedono i loro indici di borsa principali decollare: l’indice Ftse Mib ai massimi di giornata in aumento del 5,86% a 21.649 punti, recupera tutte le perdite accusate ieri e guadagna, così come di maxirimbalzo dopo il pesante ko di ieri si parla anche per la borsa di Atene. Il listino greco, che ieri aveva lasciato sul terreno oltre il 10% pagando piu’ del resto d’Europa le turbolenze sui mercati asiatici, ha messo a segno un forte recupero nella seduta odierna: l’Athen Index Composite ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 9,38% a 621 punti

Wall Street procede positiva. Il Dow Jones sale dell’1,52% a 16.11674 punti, il Nasdaq avanza del 2,45% a4.638,74 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 2,34% a 1.937,50 punti.

BORSE, GIORNATA TESA –

Borse, nuova giornata di tensione: l’Asia è ancora in rosso, con la borsa di Tokyo che prove e fallisce il rimbalzo, chiudendo così in perdita, e la piazza di Shangai che continua a cedere terreno, chiudendo con un tonfo del 7,6%. Dopo la giornata terribile di ieri, 24 agosto, la nuova nottata – ore italiane – delle borse asiatiche non sembra dipingere uno scenario diverso: il Giappone chiude male, la Cina – ancora aperta – continua a bruciare miliardi.

BORSE, NUOVA GIORNATA DI TENSIONE: L’ASIA ANCORA IN ROSSO

Non cessa dunque la crisi finanziaria asiatica. Il Nikkei a Tokyo ha aperto in ribasso del 2%, durante la nottata di contrattazioni ha tentato il rimbalzo salendo a 1,1% di crescita, ma poi è ulteriormente crollato chiudendo la seduta al 4% di rosso; Shangai, che ieri ha condizionato gli scambi globali chiudendo ad otto punti e mezzo di rosso, oggi apre con una nuova perdita del 6% e chiude, nelle prime ore della mattina italiana, con una perdita di quasi l’8%: meno 7,6% per la Cina. Ci sono anche segnali positivi dai listini orientali.

Più cauta Hong Kong (-1,06%), mentre Taiwan (+3,58%), la prima a chiudere, guida il gruppo del rimbalzo, seguita da Sidney (+2,42%), ancora aperta insieme a Seul (+0,92%).

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La Banca Centrale di Cina, è la notizia di metà mattina, come annunciato interverrà pesantemente con una maxi iniezione di liquidità, affermano le agenzie.

La banca centrale cinese inietterà 150 miliardi di yuan (pari a 23,43 miliardi di dollari) nei ‘money market’ attraverso ‘reverse bond’ settimanali. Lo affermano fonti di mercato sentite dall’agenzia Reuters. L’operazione seguirebbe un’altra iniezione di 150 miliardi di yuan avvenuta la settimana scorsa, fondi che erano stati diretti invece al sistema bancario.

Queste misure, tuttavia, non sembrano aver avuto un impatto di qualche genere sui mercati. La Borsa Americana ieri “ha chiuso sera le contrattazioni a 15.871 punti (-3,57%) dopo aver toccato un minimo infraday di 15.370 punti”, ma in netta controtendenza c’è il titolo Apple che ha recuperato ieri quasi 90 miliardi di ricapitalizzazione.

L’accelerazione di Apple è stata legata a una email inviata dall’amministratore delegato del gruppo Tim Cook al canale tv Cnbc. Nel messaggio, il numero uno parla dell’accelerazione delle vendite in Cina registrata nelle ultime settimane nonostante i timori per un rallentamento della seconda economia al mondo e la svalutazione dello yuan.

BORSE, EUROPEE APRONO IN RIALZO

Tentano il rimbalzo le piazze europee, che aprono tutte positive: Piazza Affari a Milano su del 2,17%, a Parigi l’indice sale circa del 2%, Londra ci prova con quasi l’1,5% di crescita e Francoforte guadagna l’1,8% in apertura, Madrid guadagna qualcosa come lo 0,9% e anche Amsterdam cresce. Alberto Forchielli, alla guida del fondo di investimento Mandarin Capital Partners di Hong Kong, uno dei principali esperti italiani dei mercati del Sol Levante, intervistato dall’Unità puntualizza e precisa i termini della crisi cinese, sottolineando come, in realtà, più di tanto non ci sarebbe da preoccuparsi.

Io è due anni che lo dico che i dati sulla crescita cinese sono taroccati. Ed è due anni che non investo sulle borse cinesi”, “perché sappiamo benissimo che esiste un eccesso di risparmio. Facciamo solo investimenti strategici finanziando imprese italiane che vogliono comprare aziende cinesi, come nel caso della Gasket (industria italiana, ora di proprietà francese, leader nelle valvole industriali, ndr) o della Dedalus (azienda fiorentina, leader nel software sanitario). Ma tenendoci ben alla larga dalla Borsa. (…) I nostri imprenditori non sono cretini: da tempo sanno che la crescita era taroccata. E’ il mondo che se ne accorge adesso. Per questo uno come Della Valle con Tod’s ha già assorbito le perdite l’anno scorso e quest’anno se ne sta tranquillo compensando con la crescita di altri mercati.

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