I Casamonica vivono nelle case di Roma Capitale ad affitto stracciato

I Casamonica vivono nelle case di Roma Capitale ad affitto stracciato: sono partiti i controlli da parte del Comune di Roma dopo le segnalazioni pervenute all’assessore ai trasporti di Roma Capitale Stefano Esposito. I membri della famiglia che ha celebrato il funerale del capomafia Vittorio Casamonica la scorsa settimana nella basilica di San Giovanni Bosco vivrebbero negli alloggi di proprietà di Roma Capitale pagando affitti irrisori.

I CASAMONICA NELLE CASE DI ROMA CAPITALE AD AFFITTO STRACCIATO

Ci si chiede perché si sia dovuto aspettare il caso del funerale in zona Tuscolana per far partire i controlli anche se, scrive il Messaggero sulla Cronaca di Roma con Simone Canettieri, già da tempo – è la difesa del comune – il patrimonio comunale sarebbe sotto attento scrutinio.

Case del Comune a prezzi stracciati per la «famiglia». Da Laurentino a Spinaceto, passando per il quadrante Est, quartiere generale del clan. «E parliamo di canoni da 70-100 euro al mese», denuncia l’assessore Stefano Esposito. La macchina del Campidoglio si è messa in moto: da oggi partiranno i controlli (con una task force di trenta vigili urbani) a tappeto negli alloggi occupati dai Casamonica. Il dossier è pronto a essere inviato in Procura. Si passeranno ai raggi x i requisiti degli inquilini e la loro morosità (non certo il casellario giudiziario che nulla ha a che fare con i criteri di assegnazione degli immobili comunali).

Dal Comune, continuano, quanto fatto finora dagli uffici di Palazzo Senatorio è a disposizione di chi voglia prenderne visione, comprese le autorità inquirenti.

 «Le verifiche dei mesi scorsi hanno già individuato 743 occupanti di case pubbliche sprovvisti dei titoli per abitarle perché occupanti abusivi, oppure proprietari di immobili o con redditi superiori ai limiti». Si tratta di 320 alloggi di proprietà dell’amministrazione capitolina e di 423 alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica), per i quali si è concluso il procedimento amministrativo previsto dall’ordinamento giuridico, dopo il quale scattano le procedure di sgombero. «Il dossier è a disposizione delle autorità inquirenti».

Quali sono le zone in cui questo fenomeno è più diffuso?

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L’assessore Stefano Esposito ammette: “E’ complicato” tracciare un confine, anche se si possono disegnare alcune parti della città in cui, certamente, la densità è più alta.

Sicuramente la Tuscolana, la strada percorsa dal clan per i funerali di zio Vittorio, ma anche la Casalina. Alcune segnalazioni sono arrivate anche dal Pigneto. Ma in generale riguarderebbero anche Laurentino e Spinaceto. 

E’ difficile, davvero, mappare questo fenomeno perché nelle disponibilità dei Casamonica ci sarebbero anche “abitazioni di piccola metratura”, magari dove sistemare qualche rampollo della famiglia criminale.

Ancora l’assessore Esposito: «Io ho ricevuto segnalazioni sulla presenza dei Casamonica nelle case comunali anche oggi – ieri ndr – e questo indica che la gente si fida dell’amministrazione Marino. A quando risalgono queste assegnazioni? La storia parte da lontano, dagli anni ’80».  Ma quante sono queste case di piccola metratura e a canoni stracciati abitate dai componenti del clan? L’assessore alla Legalità Alfonso Sabella dice: «Il monitoraggio sulle case assegnate dal Comune è partito già un pezzo e stiamo lavorando per individuare con il supporto della polizia locale chi ci sta dentro, se ha titolo per rimanerci e se ci sono state delle cessioni di fatto, non autorizzate. Non è una cosa tanto facile perché il patrimonio di Roma è immenso e per troppi anni nessuno si è curato di fare le dovute verifiche». 

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