Nomine Mibac, tutti gli italiani che dirigono musei all’estero

Nomine Mibac, gli italiani che dirigono musei all’estero sono tanti, e in postazioni di grande prestigio: da New York all’Olanda, a Parigi, i nostri connazionali che sono stati insigniti dai governi dei vari paesi della responsabilità di guidare istituzioni artistiche di massimo livello sono molti di più dei sette stranieri nominati dal ministero dei Beni Culturali per le direzioni di altrettanti importanti musei italiani, fra i quali la Galleria degli Uffizi che è stata affidata ad un esperto di nazionalità tedesca.

NOMINE MIBAC, TUTTI GLI ITALIANI CHE DIRIGONO MUSEI ALL’ESTERO

Il Corriere della Sera però ricorda che “i manager italiani della cultura sono richiesti ovunque, in ogni continente, da musei grandi e piccoli. Hanno tutti un tratto comune: solidi studi in Italia, specializzazioni all’estero, propensione a girare il mondo”. E così capita che alla guida della Tate di Liverpool ci sia Francesco Manacorda, 41enne torinese laureato in Lettere; che la Zecca di Parigi, la quale lavora normalmente come istituto emettitore di moneta francese ma è anche un prestigioso museo, sia guidato dall’italianissima Chiara Parisi, e alla National Gallery di Londra il premier britannico David Cameron ha dato l’ok per la nomina di Gabriele Finaldi, cinquantenne, già ritenuto “l’uomo che ha reinventato il Prado di Madrid”.

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Mentre Andrea Bellini, anche lui poco più che quarantenne, scrive il Corriere della Sera, lavora a Ginevra, al Centro di Arte Contemporanea, dopo esperienze lavorative a New York, dove invece Massimiliano Gioni è rimasto a dirigere il New Museum of Contemporary Art: dalla sua Busto Arsizio passando per Bologna e Vancouver, dove ha studiato, oggi dirige una delle più prestigiose istituzioni dell’arte contemporanea negli Stati Uniti. Tornando in Europa, in Olanda i nostri dirigenti museali sono estremamente apprezzati: Lorenzo Benedetti dirige il De Appel art center, museo dell’arte contemporanea e sperimentale di Amsterdam, dopo aver curato il padiglione olandese alla Biennale veneziana; in realtà Benedetti è praticamente trapiantato in Olanda, dove ha diretto altre due istituzioni museali, e insegna poi all’università di Maastricht. A Rotterdam lavora Francesco Stocchi, romano come Benedetti, che dirige la sezione di Arte Moderna e Contemporanea del Boijmans Van Beuningen, museo che custodisce alcuni fra le opere più importanti dell’arte fiamminga.

Copertina: Museo Boijmans Van Beuningen Rotterdam / Wikimedia commons

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