L’ISIS dichiara guerra alla Turchia e a Erdogan

Erdogan è «Satana» e i credenti turchi si devono ribellare a «crociati, atei e tiranni» e fargliela pagare. Così dice un video diffuso dagli uomini del califfato.

Il primo ministro Ahmet Davutoglu   (Photo credit   ADEM ALTAN/AFP/Getty Images)
Il primo ministro Ahmet Davutoglu (Photo credit ADEM ALTAN/AFP/Getty Images)

LA TURCHIA IN CERCA DI UN GOVERNO –

Il primo ministro turco Ahmet Davutoglunon riesce a formare un governo e probabilmente rimetterà il mandato al presidente turco Erdogan, che rimanderà al voto il paese. Nel frattempo la politica estera del paese resta nella mani del’AKP, il partito del presidente e del primo ministro che ha la maggioranza relativa e che nei giorni scorsi ha scatenato la guerra ai curdi del PKK, più che agli jihadisti dell’ISIS  in Siria.

L’ISIS CONTRO LA TURCHIA –

Agli uomini del califfo però evidentemente non basta e si sentono minacciati dall’idea del governo turco di costituire una zona-cuscinetto nei territori che controlla, anche se per ora rimane sulla carta e Ankara si limita a bombardare i curdi. Così ieri il gruppo ha pubblicato un video nel quale esorta i turchi a sollevarsi contro «Satana» Erdogan, che comunque ha fornito agli americani l’accesso alle basi aeree per bombardarli meglio.

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«ERDOGAN È SATANA» –

Per gli uomini de califfo Erdogan ha così reso il paese «schiavo dei crociati» e i turchi si devono «pentire» d’aver appoggiato democrazia e secolarismo, che hanno spianato la strada a Erdogan. Il presidente turco nelle ultime settimane ha faticato parecchio a darsi una linea proficua di fronte al precipitare degli eventi. L’attacco ai curdi gli è costato l’ostilità di diverse cancellerie occidentali e, meno rumoroso, ma non meno clamoroso, il ritiro dal paese dei missili Patriot da parte di Germania e Stati Uniti. Ora a questo s’aggiunge l’ostilità aperta dell’ISIS, che finora aveva evitato di aprire un conflitto anche con la Turchia e il suo governo, da tempo accusati dei nemici dei fanatici di favorire fin troppo gli uomini del califfo.

(Photocredit copertina: DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images)

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