Ilaria Boemi e il ritratto che ne fanno i giornali, monta l’indignazione della rete

La notizia della morte di Ilaria Boemi, diciassettenne deceduta in una spiaggia di Messina, sta scatenando l’indignazione sui social. Non tanto per il fatto in sé quanto per il modo in cui viene trattata la notizia.

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ILARIA BOEMI: L’ASSALTO FACEBOOK E L’INDIGNAZIONE –

Sia su Facebook che su Twitter si discute sulla morbosità giornalistica verso la vita della ragazza, sul modo in cui viene descritta nelle pagine dei quotidiani, su come venga giudicata in base a foto o accessori.

ILARIA BOEMI: I SOCIAL CRITICANO LA STAMPA –

A far discutere è la maniera in cui viene descritta Ilaria, con il «viso sfigurato dai piercing».

Il vestiario, gli status su Facebook, la musica che ascolta. Una vita giudicata “pericolosa” perché fuori dai canoni classici, dal conformismo dei benpensanti. Il punto della notizia per i più è stato stravolto. In molti articoli – secondo quanto emerge nei commenti dei lettori sui social – oltre ai toni da “inquisizione” si parla con troppa certezza di esami tossicologici che ancora devono esser eseguiti. Si parla così di una minorenne. «Il non volersi conformare allo stereotipo femminile dominante implica che se l’è andata a cercare?», chiede basito un utente sotto l’hashtag #IlariaBoemi. Perché davanti a quel taglio definito “mascolino” c’era una ragazza di 17 anni, con la sua vita, i suoi affetti, i suoi sogni. E il suo sorriso. Quello ricordato da sua sorella in un lungo status (ripreso anche questo dai media) su Facebook. «Con le lacrime agli occhi mi ricordo come ti divertivi a dire: “io sono sua zia” e anche se era la verità per me eri e resterai per sempre la mia sorellina minore».

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