I numeri di Renzi al Senato: senza la sinistra Dem si parte da 140

Circa 140 seggi, ovvero circa 20 in meno dei 161 necessari per ottenere la tranquillità numerica. È la soglia di partenza della maggioranza di Matte Renzi al Senato, dove nelle prossime settimane dovrebbe approdare il ddl costituzionale per la riforma del Titolo V della Carta e il superamento del bicameralismo perfetto. Senza i 28 senatori del Pd che hanno presentato emendamenti alla legge Boschi, questo dicono i numeri, il centrosinistra non sarebbe più in grado di approvare da solo la riforma, nè riuscirebbe a farlo con l’apporto dei gruppi parlamentari che fanno riferimento a Denis Verdini e Raffaele Fitto.

SENATO: PER RENZI 140 VOTI SICURI SENZA SINISTRA DEM

Ecco le cifre. La soglia della maggioranza assoluta dei seggi di Palazzo Madama, dicevamo, si raggiunge a quota 161. Però, in caso di rottura in casa Dem tra la maggioranza renziana del partito e l’ala di sinistra che ha annunciato di non gradire l’elezione indiretta dei senatori, la coalizione di governo non andrebbe oltre i 137 voti sicuri. Il gruppo parlamentare del Pd al Senato è composto da 113 membri, dai quali vanno sottratti il presidente dell’assemblea (che per prassi non vota), Pietro Grasso, e i 28 dissidenti. Restano 85 senatori, ai qual possiamo aggiungere i 35 componenti di Area Popolare (formazione che unisce i centristi di Udc ed Ncd) e una ventina tra rappresentanti del gruppo Per le Autonomie e iscritti al gruppo Misto. Precisamente al gruppo degli autonomisti, composto da 19 senatori, sono iscritti 6 rappresentanti dei partiti politici regionali (Svp, Uv, Patt e Upt), 3 socialisti del Psi, 3 eletti in Parlamento tra le fila di Scelta Civica ed un senatore eletto all’estero nelle liste del Maie. Escludendo i 5 senatori a vita e un ex M5S, dunque, possiamo considerare probabile il sostegno al governo di 13 senatori. Per quanto riguarda il gruppo Misto, invece, composto da 30 senatori, sono 4 i senatori di area più vicina all’esecuivo. Si tratta di Maurizio Rossi, eletto nelle liste di Scelta Civica ed ora unico membro della componente Liguria Civica, di Salvatore Margiotta, entrato in Parlamento nelle fila del Pd, del liberale Benedetto Della Vedova, e dell’ex premier e senatore a vita Mario Monti.

SENATO: VERDINIANI, FITTIANI E GAL VALGONO 30 VOTI

Cosa indicano, dunque, questi numeri? Per Renzi il quadro appare in salita, almeno teoricamente. Se è vero che il numero dei senatori dissidenti del Pd potrebbe calare davanti ad una prova di forza della maggioranza (e alla minaccia di caduta del governo) è anche vero che ogni eventuale soccorso da destra da parte dei fittiani o dei verdiniani sarebbe insufficiente. Sono solo 10 infatti i membri al Senato del gruppo dei Conservatori e Riformisti Italiani e solo 10 i componenti di Alleanza Liberalpopolare, la nuova formazione dell’ex coordinatore del Pdl. Ha le stesse dimensioni, inoltre, anche Gal, il gruppo Grandi Autonomie e Libertà, composto da 11 senatori (rappresentanti di Grande Sud, Popolari per l’Italia, Verdi e Moderati). I membri di Gal non hanno espresso finora un giudizio unanime ai principali provvedimenti del governo. Ma sono stati comunque pochi i voti in linea con la maggioranza, 3 voti favorevoli al Jobs Act, 3 al decreto La Buona Scuola, uno alla riforma Rai, appena 4 alla riforma costituzionale (in prima lettura ad agosto 2014).

SENATO, 14 EX MOVIMENTO 5 STELLE NEL GRUPPO MISTO

La strada del governo, concludendo, inizia in salita. Un’apertura di Renzi e del governo alla minoranza Pd potrebbe spianare la strada verso la sicurezza dell’approvazione della riforma al Senato. In caso contrario, l’esecutivo dovrebbe trovare il sostegno di almeno due gruppi di centrodestra, e, perché no, delle assenze dei senatori di Forza Italia o degli ex Movimento 5 Stelle. I fuoriusciti (o cacciati) dal partito di Grillo, nel solo gruppo Misto sono 14 (3 dei quali iscritti alla componente Movimento X e 2 alla componente L’Altra Europa con Tsipras). Insieme a lora anche la coppia ex berlusconiana composta da Sandro Bondi e Manuela Repetti. I conteggi possono iniziare.

(Foto di copertina: Ansa / Ettore Ferrari)

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